Milano, 19 lug. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato questa mattina al cimitero monumentale di San Leonardo nel 40esimo della catastrofe della Val di Stava, in Trentino. Il capo dello Stato ha deposto una corona e salutato i parentiádelleávittime dell’inondanzione causata dal cedimento degli argini dei bacini di decantazione di una miniera. Disastrò che causò la morte di 268 persone. “È necessario riconciliarsi con l’ambiente. Un nuovo sviluppo sarà possibile solo facendo convergere equilibrio ecologico, equità sociale, armonia nei territori. Il progresso non si misura sulla base del profitto economico che se ne ricava, indifferenti ai costi sociali, ambientali, umani” ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“L’Italia, purtroppo, non è esente da calamità che si usa definire ‘naturali’, per sottolinearne la imprevedibilità, la loro quasi ineluttabilità. Qui non è stata la natura a distruggere, a uccidere, qui a provocare la strage – ha sottolineato il Capo dello Stato – è stata una calamità non di natura, causata artificialmente dall’uomo. Qui vi sono state le responsabilità delle imprese coinvolte, incuria, mancata vigilanza delle autorità nella gestione del progetto minerario. In una parola a determinarla fu l’indifferenza al pericolo per le persone, sulla base di una errata concezione del rapporto uomo-ambiente, con quest’ultimo considerato risorsa da sfruttare e non da porre doverosamente in favore della comunità, come un valore al suo servizio”.