Milano, 20 lug. (askanews) – Due ore di confronto, sicuramente “positivo”: il Pd ribadisce il sostegno e l’appoggio a Beppe Sala, ma il sindaco ancora non scioglie le riserve. Si prenderà ancora una notte di riflessione, per decidere come presentarsi domani pomeriggio in Consiglio comunale, la prima volta dopo che è esplosa l’inchiesta sull’urbanistica milanese: se determinato ad andare avanti o invece fare un passo indietro.
Al termine dell’incontro con la delegazione Dem (il segretario milanese Capelli, la segretaria lombarda Roggiani, la capogruppo in consiglio Uguccioni) il sindaco non parla. Parla solo Capelli che spiega: “Abbiamo espresso le nostre priorità, confermando al sindaco la necessità di segnali di cambiamento per rispondere ai nuovi bisogni della città. Può essere un’occasione per ripartire, investendo sul confronto serrato con la città da parte di tutto il centrosinistra, dando priorità alle sfide più pressanti che hanno investito Milano: diritto all’abitare, direzione dello sviluppo urbanistico, accessibilità, equità e città pubblica”.
Tutti temi su cui si è focalizzato il confronto a casa del sindaco, e su cui già domani – se Sala sceglierà di restare – si proverà a indicare una nuova direzione. Quello che sembra ormai certo è lo slittamento della delibera per la vendita di San Siro a Inter e Milan: l’obiettivo di chiudere entro il 31 luglio è sfumato, sia per le tensioni politiche che per i tempi tecnici: “Sarebbe stato possibile se avessimo continuato a lavorare normalmente, ma la settimana scorsa è stata praticamente cancellata”, spiegano da palazzo Marino, ricordando che servono ancora i pareri di due commissione e il passaggio in consiglio comunale: “Praticamente impossibile, se ne riparla a settembre”.
Ma prima di ogni altra cosa bisognerà capire cosa deciderà di fare Sala, se andare avanti o fare un passo indietro: l’appuntamento è domani in consiglio comunale con la seduta che avrà inizio alle 16.30.