Roma, 27 lug. (askanews) – “Ci rivolgiamo ora a tutte le istituzioni della Repubblica per denunciare con fermezza il gravissimo e illegittimo atto compiuto dalle autorità israeliane contro la nostra imbarcazione, avvenuto in acque internazionali. Chiediamo un immediato e deciso intervento politico e legale da parte dello Stato italiano”. E’ quanto si legge in una lettera appello firmata da Freedom Flotilla Italia e indirizzata al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, al ministro degli Esteri, ai presidenti di Camera e Senato e ai governatori di Puglia e Sicilia dopo l’assalto all’imbarcazione Handala.
“Il fermo violento e l’assalto all’imbarcazione Handala, che trasportava attivisti internazionali nonviolenti – tra cui cittadini italiani partiti da porti italiani – costituisce una chiara violazione del diritto internazionale e, per modalità e contesto, può essere qualificato come un atto di pirateria. L’attacco ha non solo impedito lo svolgimento pacifico di una missione umanitaria legittima, ma ha anche messo in pericolo l’incolumità e la libertà personale dei cittadini italiani a bordo, violando i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana e del diritto marittimo internazionale”, si osserva nella lettera.
Nella lettera Freedom Flotilla Italia chiede che le autorità italiane “avviino con urgenza azioni diplomatiche e legali nei confronti dello Stato di Israele, richiedendo spiegazioni formali, scuse ufficiali e garanzie per il futuro rispetto del diritto internazionale; promuovano l’apertura di un’indagine internazionale, tramite le Nazioni Unite o altri organismi competenti, per fare piena luce su quanto avvenuto; assicurino protezione giuridica e consolare ai cittadini italiani coinvolti, garantendo assistenza legale e ogni forma di tutela necessaria”.
Si chiede, inoltre, di “informare tempestivamente il Parlamento e l’opinione pubblica italiana, con la massima trasparenza, sugli sviluppi dell’accaduto, sulle sue implicazioni politiche e giuridiche e sulle misure che il Governo intende intraprendere”.
“Chiediamo inoltre ai Presidenti delle Regioni Puglia e Sicilia – dalle quali sono partiti cittadini coinvolti nella missione – di farsi interpreti delle istanze delle loro comunità, intervenendo pubblicamente e istituzionalmente per tutelare i propri concittadini. Quanto accaduto non può e non deve rimanere privo di risposta. È in gioco non solo la sicurezza dei nostri cittadini, ma anche la credibilità della Repubblica Italiana nel difendere i diritti fondamentali, il rispetto delle convenzioni internazionali e i valori di giustizia e solidarietà che animano la nostra democrazia”.