Roma, 28 lug. (askanews) – La Francia e l’Arabia Saudita copresiedono da oggi a New York una riunione dell’Assemblea Generale dell’ONU per discutere le possibilità di concreta attuazione della soluzione a due Stati, israeliano e palestinese, in un momento di forte tensione internazionale per il conflitto a Gaza e sulla questione del riconoscimento della Palestina in particolare.
L’iniziativa, che sembrava destinata a rimanere marginale, ha acquisito nuovo rilievo dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato l’intenzione di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina a settembre. L’annuncio ha spinto altri Paesi a valutare un’iniziativa e ha suscitato una dura reazione americana.
Secondo il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, la conferenza mira a rilanciare “una dinamica politica globale” che comprenda il riconoscimento dello Stato palestinese, la normalizzazione dei rapporti con Israele, la riforma dell’Autorità Palestinese e soprattutto disarmo ed esclusione di Hamas.
Oltre 100 delegazioni sono attese alla riunione che proseguirà sino a mercoledì, tra cui il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa. Non parteciperanno invece né Israele né gli Stati Uniti, che hanno condannato l’annuncio francese sul riconoscimento della Palestina . Il presidente americano ha dichiarato che quello che dice Macron “non conta niente”.
Attualmente 142 Stati membri dell’ONU riconoscono lo Stato di Palestina. La Francia punta a convincere anche Paesi riluttanti come il Regno Unito e la Germania, anche se Londra parla di un riconoscimento “nel quadro di un piano più ampio” e Berlino esclude mosse a breve termine. L’Italia ha definito “prematura” la mossa e vede il riconoscimento della Palestina come atto da compiere parallelamente allo Stato ebraico, quindi come meta di un processo negoziale.
Ieri un folto gruppo di ex ambasciatori italiani in pensione, tra cui figure di spicco come Pasquale Ferrara, Ferdinando Nelli Feroci, Stefano Stefanini, Pietro Benassi e Rocco Cangelosi, hanno indirizzato una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni, chiedendo che il governo italiano riconosca formalmente lo Stato di Palestina.
Nel testo, i 34 iniziali firmatari parlano di un atto “di altissimo significato politico”, tutt’altro che simbolico, e chiedono che “due popoli, due Stati” non sia “solo uno slogan privo di senso compiuto e di qualunque credibilità”, ma un percorso negoziale da riattivare con decisione.