Roma, 1 ago. (askanews) – Anche il campione allargato preso in considerazione dalla Banca centrale europea, per la nuova tornata di stress test Ue, mostra che le banche dell’area euro risultano “resilienti rispetto a uno scenario di grave peggioramento dell’economia”. Lo afferma l’istituzione di Francoforte, dopo la pubblicazione dei risultati della simulazione appena completata assieme all’Eba, l’autorità bancaria europea.
Oltre alle 51 grandi banche dell’area euro che facevano parte del campione di 64 istituti di credito di tutta l’Ue del test Eba, la Bce ha messo alla prova altre 45 banche di medie dimensioni, per un totale di 96 banche rappresentative dell’83% del settore nell’area euro.
Nello scenario avverso ipotizzato, complessivamente le banche sottoposte alla simulazione subirebbero perdite per 628 miliardi di euro, tra operazioni di credito, esposizioni di mercato e rischi operativi, a fronte di 548 miliardi di euro di perdite registrate nella simulazione del 2023.
Ma “nonostante queste perdite, il consumo patrimoniale è stato più basso dei precedenti stress test”. Questo miglioramento del risultato in termini di perdite patrimoniali “è principalmente dovuto alla maggiore redditività delle banche – rileva la Bce con un comunicato – sostenuta da tassi di interesse più elevati e qualità degli impieghi stabile”.
Tuttavia “la sostenibilità di questi elevati livelli di utili resta incerta e può differire tra le banche”, aggiunge la Bce.
Per l’insieme delle banche coinvolte, la misura più utilizzata per i livelli di solidità patrimoniali, il coefficiente Cet1 esce dallo scenario avverso al 12%, a fronte del 10,4% cui calava nello stress del 2023. Questo corrisponde alla perdita di 4 punti percentuali pieni rispetto al livello iniziale.
Secondo la Bce, i risultati della simulazione suggeriscono che i livelli attuali dei margini di sicurezza patrimoniali sono in grado di sostenere la capacità del settore bancario europeo di affrontare shock avversi.
La Bce ricorda che lo stress non è un elemento con “promossi o bocciati”, ma piuttosto serve ad aiutare le banche a migliorare le loro pratiche di gestione del rischio e alle autorità di vigilanza a valutare la resilienza del settore.