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mercoledì, 6 Agosto, 2025
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Almasri, i reati contestati a Mantovano, Piantedosi e Nordio

Milano, 6 ago. (askanews) – Il Tribunale dei Ministri ha chiesto l’autorizzazione a procedere per il caso Almasri, il generale libico ricercato dalla Corte dell’Aia per crimini di guerra e contro l’umanità, scarcerato e rimpatriato con un volo dei Servizi, nei confronti del sottosegretario Alfredo Mantovano, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Dagli atti si apprende che sono tutti accusati di concorso in favoreggiamento personale aggravato. Mantovano e Piantedosi sono accusati anche di peculato aggravato mentre a Nordio viene contestato il reato di rifiuto di atti d’ufficio, sempre aggravato.

“Sia i ministri Nordio e Piantedosi, sia il Sottosegretario Mantovano erano perfettamente consapevoli del contenuto delle richieste di cooperazione inviate dalla Corte penale internazionale e, in particolare, del mandato di arresto spiccato nei confronti dell’Almasri. Non dando corso a tali richieste il primo, decretando il secondo la formale espulsione del ricercato con un provvedimento, viziato da palese irrazionalità e disponendo il terzo l’impiego di un volo Cai che ne ha assicurato l’immediato rientro in patria, hanno scientemente e volontariamente aiutato il predetto a sottrarsi alle ricerche e alle investigazioni della Cpi”, si legge nella richiesta di autorizzazione a procedere.

In particolare, l’accusa di favoreggiamento personale aggravato al Ministro Nordio viene formulata per aver assunto “un contegno attendista, della decisione della Corte d’Appello, rimanendo inerte in attesa di tale decisione, convenendo, altresì, in accordo con gli altri vertici istituzionali, sull’opportunità di espellere Almasri, ove fosse stato scarcerato; quindi non attivandosi, neppure dopo aver avuto comunicazione del provvedimento di scarcerazione, per dare corso alle richieste di cooperazione della Cpi”.