Roma, 10 ago. (askanews) – Decine di migliaia di manifestanti si sono radunati ieri sera a Tel Aviv e in altre città di Israele per chiedere un accordo per il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco prima che le Forze di difesa del Paese lancino l’operazione voluta dal governo Netanyahu per prendere il controllo di Gaza City, mentre le famiglie degli ostaggi hanno indetto uno sciopero generale contro il piano che, sostengono, segnerà la fine dei loro cari ancora detenuti da Hamas.
Le proteste, tra le più grandi degli ultimi mesi – scrive il Times of Israel -, giungono a pochi giorni dalla decisione del governo di conquistare la più popolosa città della Striscia nonostante le obiezioni dell’esercito, secondo cui la mossa metterà a serio rischio gli ostaggi, esporrà inutilmente ai pericoli i soldati e aggraverà la crisi umanitaria a Gaza.
“Sventola una bandiera rossa sulla decisione del governo di sacrificare i nostri cari”, ha dichiarato il Forum della famiglie degli ostaggi in un comunicato stampa diffuso prima delle manifestazioni di ieri. Il Forum ha esortato il governo: “Raggiungete un accordo globale sulla presa degli ostaggi, fermate la guerra, riportateci indietro i nostri cari: il loro tempo è scaduto”.
Il Forum delle Famiglie, che rappresenta la maggior parte delle famiglie degli ostaggi, segnala ancora il Times of Israel, ha tenuto raduni anche a Tel Aviv, Gerusalemme, al bivio di Shaar HaNegev nel sud e a Kiryat Gat, con raduni più piccoli in decine di altre località.