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lunedì, 11 Agosto, 2025
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M.O., Crosetto: il governo di Israele ha perso la ragione

Roma, 11 ago. (askanews) – “Quel che sta accadendo” a Gaza “è inaccettabile. Non siamo di fronte a una operazione militare con danni collaterali, ma alla pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà. Oltre alla condanna bisogna ora trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare”. Lo afferma in un’intervista alla Stampa il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Commentando la conferenza stampa di ieri del premier israeliano, Crosetto sottolinea che “un conto è liberare Gaza da Hamas, un conto dai palestinesi. La prima si può chiamare liberazione. Cacciare invece un popolo dalla sua terra è ben altro, e il termine usato mi pare del tutto improprio”.

Il problema, secondo Crosetto, è che il governo israeliano “non è disposto a dialogare perché ha assunto una linea fondamentalista e integralista. La legittima difesa di una democrazia di fronte a un terribile attacco terroristico subito non convince più. Siamo di fronte a un progetto di segno diverso: la conquista di un territorio straniero mettendo in conto una catastrofe umanitaria”.

“Penso – ha sintetizzato il ministro della Difesa – che l’occupazione di Gaza e alcuni atti gravi in Cisgiordania segnino un salto di qualità di fronte al quale vanno prese delle decisioni che obblighino Netanyahu a ragionare. E non sarebbe una mossa contro Israele, ma un modo per salvare quel popolo da un governo che ha perso ragione e umanità. Bisogna sempre distinguere i governi dagli Stati e dai popoli come dalle religioni che professano. Vale per Netanyahu, vale per Putin, i cui metodi, ormai, pericolosamente si assomigliano”.

Tuttavia, conclude Crosetto, riconoscere lo Stato di Palestina, non sarebbe un segnale politico adeguato: “Quello Stato non c’è e riconoscere uno Stato che non c’è rischia di trasformarsi solo in una provocazione politica in un mondo che muore di provocazioni. Va costruito un percorso per attuare la storica risoluzione Onu dei ‘due popoli, due Stati’, difendendo il diritto della Palestina ad esistere e avere uno Stato e quello di Israele a vivere in sicurezza”.