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giovedì, 14 Agosto, 2025
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Ucraina, la guerra vista dal campo: sfondamento russo smentito

L’articolo appare su La Ragione (“russi sfondati”) in edicola stamane. In accordo con il direttore del giornale e con gli autori - corrispondenti di guerra - se ne ripropone un ampio stralcio.

[…] Titoli come “I russi sfondano a Pokrovsk”, “Kiev apre alla resa”, “(…) Vince Putin, resteremo in Donbass”, “Voci di sfondamento nel Donbass”, “Zelensky potrebbe cedere” e “Putin sfonda il fronte in Ucraina” hanno descritto forse i sogni di qualcuno ma senz’altro non la realtà.

Stesso refrain già visto quando i russi tentarono di sfondare a Kharkiv — arenandosi subito entro le gray zone di Vovchansk — e la pressoché totalità della stampa italiana diede il capoluogo di quell’oblast’ (qualcuno addirittura Kyiv) per spacciato, in occasione dell’operazione Kursk — data per fallimentare da quasi tutti i quotidiani italiani prima ancora che si realizzasse — oppure ancora in quella della penetrazione russa a Sumy contenuta entro le ceneri dei villaggi di confine ma rivelata al pubblico italiano come il definitivo scacco matto d’uno “zar” all’Ucraina.

In tutte quelle occasioni, inclusa quella di ieri, fin dal titolo i nostri quotidiani dispacciati dall’Ucraina hanno delineato situazioni talora diametralmente opposte, sconfessando panzane che parevano uscite dai dipartimenti di comunicazione governativa e propaganda del Cremlino.

Le Forze armate russe hanno bombardato nelle scorse ore a tappeto tutta l’Ucraina.

Nikopol’ e la comunità di Marhanets sono state travolte da un diluvio di droni FPV e colpi d’artiglieria che hanno ucciso 2 civili; il ginnasio e la mensa della comunità di Mzhivka (nel distretto di Synelnykove) sono stati devastati, così come molte strutture agricole locali; a Zaporizhzhia un violentissimo attacco russo ha distrutto completamente la principale stazione degli autobus, ferendo gravemente 24 civili e danneggiando sette condomini; un secondo attacco ravvicinato a quel capoluogo ha preso di mira la clinica universitaria locale; altri due droni ad alto potenziale esplosivo hanno colpito dritto un autobus carico di civili a Kherson, ammazzandone almeno 2 e ferendone malamente altri 16 fra cui i soccorritori accorsi per cercare di salvarli; un altro UAV lanciato dalla riva opposta del fiume Dnipro ha ucciso 2 civili che stavano viaggiando nella loro auto a Bilenkivska; asilo e diverse altre infrastrutture civili di Chuhuiv sono stati oggetto d’un massiccio attacco russo che li ha mandati a fuoco e, nel frattempo, sono state disposte l’evacuazione obbligatoria di altri diciannove insediamenti nel Donetsk e la cancellazione di tutti treni e filobus che transitano per Synelnykove, nel Dnipropetrovsk.

Di tutto ciò nella maggior parte dei quotidiani italiani non v’è alcuna traccia.

Così come non v’è menzione degli innumerevoli precedenti che abbiamo riportato nelle scorse settimane. Basterebbe esser presenti e riportare quelli, che sono dati di fatto incontrovertibili, per giungere alla conclusione che Putin non sta mandando alcun segno di tregua.

Sempre la realtà del campo evidenzia come, al contrario, i russi stiano spostando le loro truppe e forze in modo da iniziare nuove operazioni offensive.

Restituire ai lettori una realtà aumentata non giova all’informazione né cambia le sorti della guerra. Elucubrare sopra scenari fantapolitici, nemmeno.

La penetrazione di piccoli gruppi di ЛPT è una costante fin ancora da prima che la guerra iniziasse e non equivale a prendere il controllo del territorio, come invece è stato scritto a distanza.

L’avanzata russa a Dobropillia è preoccupante ma può esser colta come «una svolta» solo da chi non è qui e ignora il verificarsi d’altri eventi, che invece incidono eccome nella valutazione complessiva delle intenzioni di chi questa guerra l’ha iniziata e voluta ma non accenna affatto a volervi porre fine.

Come ha detto il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorsky riferendosi a Donald Trump — che è l’esempio massimo di cosa significhi vivere in una bolla di disinformazione — «L’Ucraina non ha bisogno d’aiuto per capitolare».