Roma, 19 ago. (askanews) – Donald Trump, al termine dei colloqui con i leader di Ucraina e Unione Europea, ha dichiarato di stare preparando un incontro diretto tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin. Il presidente degli Stati Uniti ha chiamato il capo del Cremlino durante le consultazioni di ieri sera con il leader ucraino e gli europei, cosa confermata da Mosca, dove però i massimi vertici non si sbilanciano sull’accelerazione che Trump tenta di dare al processo: il consigliere presidenziale Jury Ushakov si è limitato a dire che Putin e Trump hanno discusso della possibilità di “elevare il livello” dei negoziati diretti, per affrontare anche la spinosissima questione territoriale. Su questo punto il cancelliere tedesco Friedrich Merz è stato tagliente: quello che vuole Mosca è “come chiedere agli Usa di cedere la Florida”.
“Abbiamo discusso delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, che saranno fornite dai Paesi europei in coordinamento con gli Stati Uniti. Ho chiamato il presidente Putin e ho iniziato i preparativi per un incontro tra il presidente Putin e il presidente Zelensky. Dopo di questo si terrà un incontro trilaterale con loro e me”, ha scritto Trump sul suo social Truth Social.
Merz ha dichiarato che l’incontro tra Putin e Zelensky è previsto nelle prossime due settimane. Tuttavia, ha espresso dubbi sul fatto che Putin “abbia abbastanza coraggio” per incontrare Zelensky e ieri durante la parte aperta dei colloqui con Trump ha ribadito la richiesta di un cessate-il-fuoco prima di passare al confronto ai massimi vertici allargato alla parte russa.
Il corrispondente di Axios, Barak Ravid, ha scritto, citando una fonte, che la Casa Bianca spera di organizzare l’incontro entro la fine di agosto.
Zelensky stesso ha affermato che è stata la Russia a proporre a Trump di tenere prima un bilaterale e poi un trilaterale a livello di capi di Stato. Il presidente ucraino ha dichiarato di essere pronto a incontrare Putin senza alcuna condizione: “Perché se iniziamo a pretendere un cessate il fuoco preliminare, la Russia inizierà a porre cento altre condizioni”.
Il leader ucraino ieri sera ha ringraziato numerose volte Trump per gli sforzi messi in campo (memore delle accuse ricevute lo scorso febbraio in mondovisione di non avere mai detto ‘grazie’ durante i colloqui alla Casa Bianca), lasciando agli europei le sottolineature scettiche sulla possibilità che Putin si adegui alla trama tessuta dal presidente Usa. Ricordando la “necessità di fermare i massacri, la necessità di una tregua”, il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che “i fatti parlano da soli: “oggi, in realtà, la Russia sta continuando la guerra, la sta intensificando (…) la nostra esperienza negli ultimi quindici anni con il signor (Vladimir) Putin, nel suo approccio, è che ogni volta che pensa di poter vincere con la guerra, non negozia la pace. Questa è la realtà”.
Il segretario di stato americano Marco Rubio guiderà un gruppo di consiglieri per la sicurezza nazionale e funzionari della Nato per sviluppare garanzie di sicurezza per l’Ucraina, secondo fonti del Wall Street Journal. Nei piani americani, che prevedono che l’Europa sia in prima linea per le garanzie di sicurezza, quattro componenti sono centrali: presenza militare, difesa aerea, armi e monitoraggio della cessazione delle ostilità, si legge nell’articolo del quotidiano.