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Gaza, Global Sumud Flotilla: barche partono il 7 dall’Italia, ci aspettiamo di essere protetti dal nostro Stato

Roma, 3 set. (askanews) – “Le barche dall’Italia partiranno invece che domani il 7 settembre, perché le barche spagnole sono in ritardo. Ci potremo riunire insieme in un punto di incontro e da lì navigare insieme per raggiungere le acque di fronte alla Striscia di Gaza, che sono a sovranità palestinese”. Lo ha detto, in una conferenza stampa nella Sala Caduti di Nassirya al Senato, Maria Elena Delia, insegnante di fisica e matematica e referente nazionale della Global Sumud Flotilla.

“Abbiamo già avuto la visita di droni stanotte, sulle barche spagnole, non sono stati identificati, non sappiamo da dove siano arrivati ma c’erano. Ci aspettiamo i droni, un blocco, un’intercettazione, ci aspettiamo di essere abbordati, rapiti. Dal nostro punto di vista si tratta di un rapimento in acque internazionali” ma al tempo stesso, ha ribadito Delia, “ci aspettiamo di essere tutelati e protetti dallo Stato italiano al quale apparteniamo”.

Nessuna delle nostre barche – ha aggiunto Delia – è pubblica, chiunque pubblichi video non è stato autorizzato da noi e questo per una questione di sicurezza. La barca di Emergency ha deciso di navigare con noi e vogliamo ringraziarla con tutto il cuore. Avremo anche una barca con osservatori legali che ci seguirà, ma qualunque altra barca i cui proprietari dicono che è con la Global Sumud Flotilla non è con noi”.

Ci saranno anche rappresentanti del mondo politico a bordo delle barche che mirano a portare aiuti umanitari a Gaza. “Con noi partirà Benedetta Scuderi europarlamentare di Avs e ci saranno altri tre esponenti di altri due partiti: Arturo Scotto e Annalisa Corrado del Pd, Marco Croatti del Movimento cinquestelle”, ha aggiunto Delia.

“Cinque barche sono partite dalla Liguria e stanno arrivando in Sicilia e sapete cosa stanno facendo le persone che sono a bordo: un corso di training di non violenza, per essere certi che qualunque cosa ci facciano, noi non risponderemo, saremo fermi e immobili, chiunque salirà non muoverà un dito anche se aggredito”, ha inoltre reso noto la referente nazionale della Global Sumud Flotilla. “Porte aperte al ministro Tajani – ha aggiunto – sulle nostre barche se vorrà venire a verificare che non siamo terroristi, parliamo, ci prendiamo un caffè…”.

Intanto le Forze di Difesa Israeliane hanno reso noto che la Marina militare di Tel Aviv ha condotto due giorni fa un’esercitazione congiunta nel Mar Mediterraneo con i sistemi di gestione del combattimento marittimo e la Brigata Settentrionale della Divisione di Gaza.

Le forze, fa sapere l’Idf, hanno messo in atto una varietà di scenari di combattimento lungo il confine marittimo e procedure di emergenza presso i posti di comando, con l’obiettivo di migliorare la prontezza operativa e il coordinamento in tempo reale tra le forze navali e terrestri.

La comunicazione, scrive il Times of Israel, arriva pochi giorni prima che la Global Sumud Flotilla, flottiglia di attivisti che porta aiuti umanitari per la popolazione civile di Gaza, ripartita ieri da Barcellona alla volta della Striscia, tenti di rompere il blocco marittimo imposto da Israele su Gaza, sebbene non vi siano prove che suggeriscano che la recente esercitazione sia collegata a questo.