28.7 C
Roma
martedì, 9 Settembre, 2025
HomeAskanewsTennis, Sinner: "Devo uscire dalla comfort zone"

Tennis, Sinner: "Devo uscire dalla comfort zone"

Roma, 8 set. (askanews) – Dopo la sconfitta nella finale degli US Open contro Carlos Alcaraz, Jannik Sinner non si nasconde. Il numero uno azzurro guarda avanti, con la lucidità e l’onestà che lo hanno sempre contraddistinto.

“Devo uscire dalla comfort zone. Cambiare qualcosa nel mio gioco, e provarlo in partita nei tornei meno importanti: anche rischiando di perdere”, ha dichiarato Sinner. Nessuna scusa, solo l’analisi di chi sa che per continuare a crescere occorre osare.

La finale di Flushing Meadows ha avuto due protagonisti: “La finale l’ha vinta Carlitos o l’ha persa Jannik? Tutte e due. Credo tutto sommato di aver fatto una buona partita, ho cercato fino all’ultimo di stare nel match. Ma alcune cose non sono andate come volevo: se servi una prima sotto il 50%, sei sempre sotto pressione; sulla risposta ho fatto troppo poco. E qualche errore: non sono mica una macchina. Lui, al contrario, ha giocato un match molto buono. È stato pulito, ha fatto molte cose diverse che hanno cambiato la partita”.

Alcaraz, spiega Sinner, ha avuto il merito di variare continuamente il gioco: “Questa è una cosa che sa fare benissimo, è il suo stile: batte e viene a rete, attacca da lontano, fa una palla corta, usa lo slice. È veramente bravo in questo. Non diventerò mai come lui. Ma adesso tocca comunque a me cambiare il gioco, fare cose diverse: però devo provarle, abituarmi. Quando? Nei primi turni, magari non proprio degli Slam: negli altri tornei. Se è il caso, rischiare di perdere degli incontri: come fa Carlos. Però esercitarmi, e acquistare quella fiducia – ad esempio, nel servire una seconda palla più forte – che poi ti serve per giocare nei momenti importanti”.

Il punto di partenza resta comunque la solidità dal fondo: “Dal fondo mi sembra di essere abbastanza solido (sorride), colpisco forte la palla. È arrivato il momento di uscire dalla comfort zone cui mi sono abituato anche in allenamento, devo accettare di fare qualcosa di diverso: dettagli che possono fare la differenza. In questo torneo non ho mai usato il serve and volley, pochissimo le palle corte: vinci senza grandi difficoltà le altre partite, ma poi all’improvviso ti trovi di fronte uno come Carlos, senza punti deboli, e non hai soluzioni. E allora, cambiare. Ma non con l’unico obiettivo di battere Carlos, no: per diventare un giocatore migliore. Ci vorrà pazienza. Ma ci arriveremo”.

Quanto alla condizione fisica, dopo i problemi accusati nelle settimane precedenti, Sinner rassicura: “Fisicamente sto abbastanza bene. Non è quello il problema. Però, non fraintendetemi: sono molto contento della mia stagione, posso esserne orgoglioso. Due Slam vinti, altre due finali perse lottando. Sono felice, e ora voglio finire la stagione nel modo migliore possibile”.

Un messaggio chiaro: New York non è un punto di arrivo, ma una tappa di crescita. Sinner sa di dover rischiare per allargare il proprio repertorio, e con la pazienza che lo contraddistingue promette di tornare più completo e competitivo.