Roma, 10 set. (askanews) – “L’unità è la migliore condizione per vincere, però non può essere una semplice invocazione. È un percorso non facile, paziente, di confronto tra diversi sulle cose da fare e i valori da difendere. Stando semplicemente uniti si vince, ma non si governa”. E’ quanto afferma il leader M5s Giuseppe Conte parlando del campo progressista in una intervista al Corriere della Sera.
“Non basta arrivare a Chigi. Dobbiamo assicurare stabilità con un progetto serio, evitando un governo che si sfaldi poco dopo le elezioni come accadde con l’Unione di Prodi – spiega Conte -. Noi siamo al lavoro con umiltà per costruire un progetto autenticamente progressista, indicando le soluzioni migliori su sanità, ambiente, infrastrutture, classi disagiate, piccola e media impresa”. “Sono orgoglioso – aggiunge – del contributo di idee e unità offerto con responsabilità dall’intero M5S in queste regionali. Io stesso ho lavorato intensamente quest’estate, all’interno della mia comunità e con le forze di coalizione, per individuare in tutte le regioni i candidati e i contenuti più competitivi per andare a vincere. Ho lavorato molto anche con Goffredo Bettini, che voglio ringraziare per il grande contributo offerto con generosità e autorevolezza”.
Chi sarà il candidato premier del campo largo? “Fatte le debite proporzioni, a livello nazionale sarà un po’ come per le regionali. Dovremo prima definire un programma autenticamente progressista, poi individueremo l’interprete che offre maggiori garanzie di competitività”, conclude Conte.