Roma, 18 set. (askanews) – Almeno quattro palestinesi sono morti e altri 10 sono rimasti feriti in un raid messo a segno oggi dalle forze israeliane contro il campo profughi di Al-Bureij, nel centro della Striscia di Gaza, all’indomani degli attacchi costati la vita ad almeno 99 persone, di cui 77 nella parte settentrionale dell’enclave palestinese. Lo riporta oggi l’agenzia di stampa palestinese Wafa.
Ieri missili israeliani hanno colpito le aree intorno agli ospedali di al-Shifa e al-Ahli, interrompendo alcune delle ultime fragili vie di comunicazione rimaste per affamati, malati e feriti. Almeno 15 persone sono state uccise fuori da al-Shifa, mentre altre quattro sono morte in un attacco separato vicino ad al-Ahli.
Hamas ha condannato gli attacchi come un “crimine di guerra a tutti gli effetti”, sottolineando che sono avvenuti “meno di 24 ore dopo la pubblicazione di un nuovo rapporto delle Nazioni Unite che documenta la commissione da parte dell’occupazione del crimine di genocidio contro il nostro popolo”. Il gruppo ha affermato che gli attacchi rappresentano “un palese messaggio di sfida e un palese disprezzo per la comunità internazionale”.
Inoltre, si registra il secondo giorno di blackout di internet e comunicazioni a Gaza City, per i danni causati dall’offensiva israeliana a una delle principali linee in fibra ottica. Lo riportano i media palestinesi. Ieri l’osservatorio di controllo della connettività, Netblocks, ha riferito di “una significativa interruzione della connettività nella Striscia di Gaza, con un grande impatto a nord”.
Secondo l’organizzazione Euro-Mediterranean Human Rights Monitor, sono circa 800.000 i palestinesi rimasti isolati dal resto del mondo, dopo che Israele ha lanciato le operazioni di terra a Gaza City.