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giovedì, 25 Settembre, 2025
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Italia: record donazioni, liste d’attesa ridotte a 3-4 mesi

Roma, 23 Sett. – Il dato sorprendente: l’Italia seconda in Europa, solo dopo la Spagna, per le donazioni di organi. Stando alle cifre indicate dal Centro nazionale trapianti, il tasso raggiunto stato infatti di 28,2 donatori ogni milione di abitanti, dietro alla Penisola iberica (leader mondiale con 48,9), ma davanti a Francia (26,3), Regno Unito (21,3) e Germania (11,4). Ma si pu fare ancora di pi: ne convinto il priofessor Luciano De Carlis, gi primario al Niguarda di Milano e presidente della Societ italiana trapianti di organi che, dal 21 al 23 settembre, tiene, a Milano, il suo 48esimo Congresso nazionale: “Le liste di attesa -spiega De Carlis- sono ormai di solo tre o quattro mesi, ad eccezione del rene dove invece si possono raggiungere i tre anni. Si tratta di numeri incoraggianti ma non bisogna accontentarsi. Bisogna puntare sull’informazione per incoraggiare le persone a dichiarare in vita la propria volont di donare, in caso di morte, i propri organi”.

Un problema culturale che riguarda in particolare i ragazzi e gli anziani: “I primi -afferma il presidente di Sito- si sentono lontani, per l’et, dal problema mentre i secondi ritengono che i loro organi non siano, diciamo cos, pi utili. Niente di pi sbagliato: l’attualit di ricorda che una donna di 102 anni ha donato il proprio fegato e che, in linea generale, frequente che ci possa accadere nella fascia che va dagli 80 ai 90 anni. Per questo sempre pi necessario intensificare le campagne di informazione, a partire dalle scuole dove quantomai opportuno spiegare l’importanza di uno straordinario atto di altruismo. Nessuno pu sentirsi escluso da questa esigenza sociale, nemmeno i nostri figli. Un tempo, nei nostri ospedali, arrivavano ragazzi deceduti per incidenti sul motorino. Ora invece ci accade per i monopattini. Ma il risultato lo stesso ed per questo ritengo sia fondamentale esprimere la propria volont in tema di donazioni. Riusciremmo cos a ridurre ancora di pi la mortalit nel paziente in attesa di trapianto, mortalit che, grazie alle nuove tecniche a disposizione, ha fatto gi registrare una diminuzione significativa”. A partire dalla possibilit di effettuare una donazione a cuore fermo e all’utilizzo di macchine di perfusione sempre pi performanti: “Il problema in Italia -afferma De Carlis- che le norme impongono un’attesa di venti minuti dopo l’arresto cardiaco, mentre in gran parte d’Europa di appena cinque minuti. Per questo, dopo le necessarie valutazioni, dieci anni fa effettuammo al Niguarda il primo trapianto di fegato a cuore fermo aprendo di fatto una frontiera di grande rilevanza che ha permesso, da l in poi, di aumentare la possibilit di sopravvivenza del 25%. L’80% degli organi, prelevati con questa tecnica, risultano poi utilizzabili anche grazie all’utilizzo di macchine di perfusione ormai raffinate, il cui costante utilizzo non solo pu contribuire a rendere l’intervento da urgente a elettivo ma ha un’altra funzione fondamentale: condiziona l’organo, ovvero migliora la sua capacit funzionale”.

Al Congresso intervenuto il ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha affrontato il tema delicato della responsabilit medica: ” Non possibile depenalizzarla del tutto -ha spiegato- ma ridurla si”. Per questo, Nordio ha annunciato una revisione dell’informazione di garanzia: “Oggi -ha affermato- un medico pu difendersi solo se indagato ma questo comporta conseguenze professionali serie. Stiamo studiando la possibilit di scagionarsi, attraverso ad esempio una consulenza di parte, senza per forza essere iscritto nel registro degli indagati. Un principio che vale per i sanitari ma anche per altri professionisti o per le forze dell’Ordine”.