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venerdì, 26 Settembre, 2025
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L’odio finto evocato solo per propaganda

Il dibattito politico italiano è segnato da accuse reciproche di odio, più simulate che reali. Un gioco pericoloso che moltiplica divisioni e impedisce ogni forma di collaborazione.

C’è qualcosa di molto ambiguo e di poco autentico nel confronto politico che si sviluppa da qualche giorno intorno all’“odio”.

Poiché la politica è una contesa non ci si può illudere che si tratti di una competizione priva di qualche asprezza.

Ma anche ogni contesa degna del nome dovrebbe sempre poter contare su un insieme di pratiche, regole, consuetudini capaci di renderla meno arbitraria di quanto spesso non avvenga.

Un’ambiguità di fondo

Invece la nostra contesa appare fondata su un’ambiguità.

Il quotidiano bollettino della reciproca propaganda appare segnato da una crescente drammaticità, mentre lo svolgimento della vita politica, se appena lo si guarda in controluce, segnala un gran numero di involontarie (ma obbligate) somiglianze tra i contendenti.

Non siamo gli Stati Uniti

Noi non siamo gli Stati Uniti. Almeno non ancora.

Di là dell’oceano ci può essere un commander in chief che si compiace di dire che lui gli avversari li odia. Trasformando il lutto in un grido di guerra.

Da noi, invece, l’odio che si denuncia è quello (assai più improbabile) degli avversari di turno.

Non è un grido di guerra. Ma è un lamento. Più finto che vero.

Il rischio di un abisso

Il fatto è che l’odio finto, evocato per propaganda, può essere quasi altrettanto nocivo di quello più vero.

Poiché fa da esempio e da moltiplicatore. Spingendo gli uni e gli altri, giorno dopo giorno, a scavare un vero e proprio abisso per proteggere le loro somiglianze dai rischi di qualunque forma di collaborazione.

Che quell’abisso finisca per poi inghiottire i buoni e i cattivi, i nostri e i loro, è una scommessa il cui esito appare fin troppo scontato.

Fonte: La Voce del Popolo – 25 settembre 2025

Articolo qui riproposto per gentile concessione dell’autore e del direttore del settimanale della diocesi di Brescia