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venerdì, 26 Settembre, 2025
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Tajani: non forzare il blocco israeliano, è pericoloso. La Global Sumud Flotilla: andiamo avanti

Roma, 26 set. (askanews) – Un tentativo di forzare il blocco navale israeliano a Gaza è “del tutto sconsigliabile” e l’Italia farà di “tutto per non mettere a rischio le vite dei militanti” della Global Sumud Flotilla, ma anche dei “militari” italiani. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera. “Su Gaza la situazione è molto più pericolosa di quanto possa apparire: forzare il blocco navale di Israele, entrare nelle acque di Gaza è del tutto sconsigliabile. Dobbiamo fare di tutto per non mettere a rischio le vite dei militanti della Flotilla ma, permettetemi, anche dei nostri militari che sono lì a fare un’azione di protezione civile, non a combattere”, ha detto il capo della diplomazia italiana.

Tajani ha escluso che ci siano differenze di linea nel governo, dopo che il ministro della Difesa Guido Crosetto ha utilizzato, rispetto alla Flotilla, toni molto più morbidi di quelli usati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Tutti vogliamo una de-escalation, e stiamo facendo tutto il possibile perché gli aiuti umanitari che Flotilla trasporta arrivino davvero a destinazione”, ha affermato Tajani. “È così – ha aggiunto – che si aiuta la popolazione civile, come sta facendo l’Italia, che siamo il primo Paese europeo per accoglienza dei palestinesi. Non è forzando un blocco navale di un Paese in guerra che si aiutano i civili”.

Il ministro ha espresso l’idea che la possibilità della mediazione, con la consegna degli aiuti della Flotilla alla Patriarcato di Gerusalemme, non sia ancora esclusa anche dopo il no della Flotilla: “Al momento è stata rifiutata, ma ci auguriamo che ci ripensino e si continui a lavorare. Noi insistiamo: se l’obiettivo è offrire aiuto alla popolazione di Gaza, possiamo trovare modi per portare gli aiuti. È l’unica soluzione possibile per evitare rischi altissimi”.

Tajani ha inoltre detto di aver parlato con la segretaria del Pd Elly Schlein, non trovando una chiusura.

Ma gli attivisti della Global Sumud Flotilla (GSF) sono determinati ad andare avanti nonostante un guasto ad una delle principali imbarcazioni, che per un problema meccanico, non potrà proseguire nella traversata verso Gaza. Lo ha comunicato la stessa Gsf in un comunicato. “Mentre siamo pronti a partire da Creta per la parte finale della traversata verso Gaza, la flottiglia ha dovuto affrontare un importante rovescio quando la Family, una delle principali navi, ha avuto un guasto meccanico”, si legge nel “mission update” della flottiglia. Ciononostante, continua il comunicato, i partecipanti a bordo della Family “restano determinati e impegnati nella missione” e “ognuno di loro è stato ricollocato, portando con sé le proprie competenze di navigazione, di comunicazione e di coordinamento diplomatico sulle nuove imbarcazioni – grandi e piccole – che li condurranno verso le coste di Gaza. Il centro operativo della flottiglia rimane intatto”.

La flottiglia intende proseguire il suo viaggio. “Lo spirito di Sumud che ci guida – dice ancora il comunicato – non può essere spezzato da guasti meccanici, condizioni avverse o tentativi di scoraggiare la nostra missione pacifica. Continuiamo a navigare, uniti nello scopo e incrollabili nel nostro impegno verso il popolo palestinese”.

Intanto l’Usb si dice pronta ad uno sciopero generale in caso di attacco alla Flotilla. “Non dobbiamo entrare in guerra con Israele ma esercitare il massimo della pressione su un Paese che sta minacciando i nostri concittadini che stanno portando aiuti umanitari. Al governo italiano chiediamo di interrompere ogni relazione diplomatica ed economica, di isolare Israele e di assicurare agli equipaggi tutta la protezione possibile. Se la Flotilla venisse attaccata in modo drammatico proclameremo lo sciopero generale”. Così Guido Lutrario, membro dell’esecutivo confederale dell’Usb, in un messaggio rivolto alla premier Giorgia Meloni.