Roma, 28 set. (askanews) – La Global Sumud Flotilla questa notte è partita, quasi 50 barche sono partite alla volta di Gaza. Lo ha detto in un video messaggio Stefano Bertoldi, comandante dell’imbarcazione a vela Zefiro, una delle barche maggiormente danneggiate dagli attacchi di droni, costretta a fermarsi in Grecia perché pesantemente colpita.
“Ho analizzato la situazione geopolitica internazionale, e l’atteggiamento del nostro governo – irresponsabile a partire da Giorgia Meloni e dal ministro della Difesa Crosetto. Non avremo nessun tipo di difesa, non saremo scortati. Speriamo che la Spagna faccia il suo e non come il suo collega Crosetto che ha annunciato che eventualmente soccorrerà e raccoglierà i feriti. La Flotilla è in questo momento a rischio”, ha detto Bertoldi, ricordando quello che è successo alla sua barca: “L’avvertimento di qualche giorno fa – ha detto Bertoldi – è stato chiaro. La mia e un’altra barca sono tornate indietro pesantemente colpite dai droni, la barca Zefiro è stata colpita in maniera chirurgica, in quanto gli israeliani molto probabilmente sapevano che questa barca aveva un albero che poteva reggere questo colpo. Se questo attacco potente venisse fatto su altre barche il cui albero è semplicemente appoggiato gli alberi verrebbero giù”.
Il comandante della nave ha poi spiegato che le persone della Flotilla in navigazione hanno avvistato droni che seguono le barche: “In questo momento ci sono delle persone di vedetta e ho letto dai messaggi che si stanno scambiando i miei colleghi in navigazione – quando sono le ore 4.30 ora locale italiana 5.30 ora locale greca – sono scortate da dei droni, sono ovviamente droni di controllo israeliani, forse ci saranno anche droni di controllo di Frontex o forse della Grecia ma comunque la questione è questa il prossimo attacco, se verrà fatto, e purtroppo i miei segnali mi dicono che verrà fatto, sarà micidiale. È molto probabile che questa volta ci siano gravi feriti ed eventualmente delle morti”, ha avvertito.
Da qui l’appello: “Vi prego, fate girare questo messaggio. Il 22 settembre non deve rimanere un caso isolato, in quanto a manifestazioni e coinvolgimento della popolazione. Scendiamo in piazza. Ci sono partiti e sindacati che si stanno aggregando va bene tutto, ma mi raccomando impegniamoci, ci sono cari amici a bordo delle navi e vogliamo che le loro vite siano salvaguardate. Non fidiamoci dei nostri governi, non faranno nulla per noi. E’ l’ora del popolo, è l’ora delle persone, anche quelle meno impegnate politicamente, anche quelle più scettiche” “La nostra missione – ha spiegato ancora Bertoldi, comandante dell’imbarcazione della Flotilla Zefiro – non è una missione umanitaria per portare pochi pacchi alla popolazione palestinese di Gaza, la nostra è una missione politica: l’assedio deve finire, il genocidio deve finire, le vite degli attiviosti pacifisti non armati deve essere tutelata, mi raccomando organizzaimoci “. “Chiamiamo tutti quelli che possiamo. Organizziamoci, scendiamo in piazza il più presto possibile, ovviamente in modo non violento”, ha ribadito Bertoldi, concludendo: “Organizziamoci per il secondo lunedì di battaglia ovviamente in maniera non violenta. Scendiamo in piazza, chiamate chi potete, che può darci una, mano ci sono i nostri amici, fratelli, skipper, marinai che in buona fede in modo non violento fanno tutto questo per noi, per la nostra democrazia sotterrata da governi irresponsabili, che non ci aiuteranno”.
(nella foto, dal video sui social, la Flotilla in navigazione verso Gaza)