Roma, 1 ott. (askanews) – L’attività del settore manifatturiero è tornata a contrarsi a settembre per l’insieme dei Paesi dell’area euro, secondo l’indagine (Hcbo Pmi) di S&P Global: l’indice è sceso a 49,8 punti, da 50,7 di agosto, tenendo conto che la soglia di neutralità è pari a 50 punti.
Secondo quanto riporta un comunicato, la contrazione è stata provocata da un calo degli afflussi di nuovi ordini e da un aumento del tasso di perdita di posti di lavoro. I volumi produttivi hanno continuato ad espandersi, anche se il ritmo di crescita è rallentato notevolmente rispetto al massimo di quasi tre anni e mezzo di agosto.
L’indice Pmi sul manifatturiero della Spagna è sceso ai minimi da 3 mesi (51,5 punti), sulla Germania a 49,5 punti, sull’Italia a 49 punti e sulla Francia a 48, punti.
Secondo Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank “manca un segnale chiaro che le cose stiano per prendere velocità a breve termine. Durante la primavera e l’estate gli ordini in entrata sono leggermente calati per poi rimanere in stagnazione. Di conseguenza, a settembre le aziende hanno continuato a ridurre il personale e le giacenze”.
Ma “la stagnazione osservata nel settore manifatturiero può anche essere vista con un’ottica positiva. Considerando gli ostacoli causati dai dazi statunitensi, l’incertezza politica in Francia e Spagna (dove entrambi i governi sono in difficoltà), l’inizio difficile della Germania con la sua nuova amministrazione e le tensioni geopolitiche in senso lato, il settore manifatturiero europeo sta reggendo sorprendentemente bene – aggiunge – mostrando resilienza”.