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giovedì, 2 Ottobre, 2025
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Diversit, “i media sono centrali, ma serie e film pi inclusivi”

Roma, 1 ott. (askanews) – Negli ultimi 10 anni si parla di pi di diversit e inclusione e il 58% degli italiani dice di essere pi consapevole rispetto a questi temi, con l’informazione a fare da traino nello stimolare riflessioni e dibattito (72%), seguita da film (60%), serie tv (56%) e programmi tv (50%). quanto emerge dalla ricerca (“Diversity media research report 2025”) realizzata da Fondazione Diversity (con il sostegno di HeM), presentata a Roma alla Stampa Estera in occasione dei 10 anni dei Diversity Media Awards, evento che premia contenuti mediali e personaggi che si sono distinti per la rappresentazione della diversit, dell’equit e dell’inclusione. Dalla ricerca emerge che il ruolo dei media resta centrale. Francesca Vecchioni, presidente della Fondazione Diversity:

“In questi 10 anni le persone si dicono pi consapevoli di ci che riguarda la diversit, le tematiche di genere, su ci che riguarda la disabilit, il mondo LGBTQ+, l’etnia: c’ pi sensibilit e consapevolezza”. Per il 40% delle persone per l’informazione italiana non tratta queste tematiche in modo corretto; per l’80% circa, invece, film e serie tv sono pi rispettosi.

“Film come ‘C’ ancora domani’ o ‘Il ragazzo con i pantaloni rosa’, citano anche fatti di cronaca che hanno creato dibattito come l’uccisione di Giulia Cecchettin, bisogna ricordarsi che i media hanno responsabilit nel momento in cui creano dibattito” spiega ancora Vecchioni.

Quest’anno per il decennale, i Diversity Media Awards cambiano format, con 10 episodi di social series – in uscita il 28 novembre – con la conduzione di Aurora Ramazzotti, Guglielmo Scilla e Pierluca Mariti. E Aurora Ramazzotti, parlando dei nativi digitali che vivono anche il mondo raccontato sui social dice: “Se non c’ rappresentazione della diversit o della complessit della societ, diventa poi difficile poi riconoscersi, sentirsi visti, ascoltati e rappresentati”.

A scegliere i vincitori tra le varie categorie, serie, film, programmi tv e personaggi dell’anno – tra cui spiccano ad esempio la relatrice speciale dell’Onu sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese, Gino ed Elena Cecchettin e Jasmine Paolini – il pubblico che vota online.