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venerdì, 3 Ottobre, 2025
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Sciopero generale Cgil e Usb per Gaza, scontro Landini-Salvini

Roma, 3 ott. (askanews) – Cortei in circa 100 piazze con migliaia di manifestanti da Nord a Sud per lo sciopero generale proclamato da Cgil, Usb e altre sigle sindacali di base (Cobas e Cub) a sostegno della Global Sumud Flotilla, contro il riarmo e il massacro di civili a Gaza. Una protesta che si sta svolgendo in modo ordinato, anche se non sono mancati momenti di tensione. A Torino c’è stato un lancio di oggetti all’indirizzo della polizia; a Firenze sono stati fatti esplodere petardi sui binari della stazione ferroviaria; a Bari ci sono invece state contestazioni davanti al consolato israeliano.

Oggi si fermano trasporti, scuola e sanità. A Roma i disagi sono però contenuti. Il blocco non è stato totale: metropolitana, linea ferroviaria Flaminio-Saxa Rubra-Viterbo e mezzi pubblici di superficie stanno assicurando il servizio, anche se con rallentamenti. I promotori della protesta hanno rispettato le fasce di garanzia. Ieri, la commissione di garanzia ha dichiarato illegittimo lo sciopero, in quanto non c’è stato un preavviso. La Cgil non è della stessa opinione e il suo leader Maurizio Landini ha annunciato ricorso. Nonostante la delibera del garante, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, non ha proceduto con la precettazione. Tuttavia, ha avvertito che non saranno tollerate violenze e annunciato un giro di vite sugli scioperi con multe più salate per le proteste illegittime.

“Non avevo mai visto nella mia vita un rappresentante dello Stato minacciare i cittadini che esercitano un diritto sancito dalla Costituzione. Un governo serio dovrebbe avere l’umiltà di ascoltare e ringraziare”, ha detto Landini riferendosi a Salvini. “Minaccia persone perbene, in piazza ci sono quelli che pagano le tasse – ha proseguito – dovrebbero essere ringraziate perché stanno tendendo alto l’onore del Paese. Dovrebbe baciare dove mettono i piedi e non denigrarli o minacciarli. Sinceramente, a quel livello lì non mi ci metto perché è talmente basso che questo Paese non lo merita. Queste persone sono in piazza per dire no al genocidio e per dire basta a spendere soldi per le armi”.

Il numero uno della confederazione di corso d’Italia ha poi ribadito che “il nostro sciopero è legittimo. Stiamo garantendo i servizi minimi e deve essere chiaro che impugneremo la delibera della commissione di garanzia. Non a caso questa volta la precettazione non l’hanno fatta. Come mai?”. Sugli episodi di violenza degli ultimi giorni e anche di questa mattina, Landini ha puntualizzato che “siamo in piazza a volto scoperto per la non violenza e per difendere la pace, per la nostra Costituzione. Chi fa violenza non c’entra con la nostra manifestazione e il nostro sciopero. Spetta al Governo e al ministero dell’Interno garantire la sicurezza. Siamo in piazza per dire no al genocidio e per dire al Governo che non è il momento di spendere in armi, ma per la sanità e per alzare gli stipendi. Bisogna ascoltare i giovani che sono al centro di questa mobilitazione”.

Landini ha precisato qual è l’obiettivo dello sciopero: “Fermare il genocidio e aprire dei corridoi umanitari. Siamo tantissimi in tutte le piazze e ringrazio chi ha pensato e organizzato la Flotilla. Senza questa intuizione non sarebbe successo tutto quello che è accaduto. Non ci fermeremo fino a quando il problema non sarà risolto e il governo Netanyahu non sarà fermato. Agli attivisti non andrebbe solo pagato il rientro, ma riconosciuto un merito. Hanno difeso i valori della Costituzione e del diritto internazionale”.

Allo sciopero non hanno aderito Cisl e Uil, che hanno scelto un percorso diverso. “Rispettiamo le decisioni degli altri sindacati – ha detto la leader della Cisl, Daniela Fumarola – ma l’uso compulsivo dello sciopero generale rischia di svilire questo strumento di ultima istanza nelle relazioni sociali e industriali. Condanniamo da sempre il massacro a Gaza, così come continuiamo a condannare l’invasione russa dell’Ucraina. La solidarietà deve esprimersi in termini tangibili, sensati, senza possibili strumentalizzazioni. Abbiamo scelto di non incendiare il clima sociale del Paese. Non voglio dispensare consigli a Maurizio (Landini, ndr). Mi limito a dire che costruire un fronte unitario con alcune sigle sindacali che fanno dell’antagonismo estremo la loro ragione d’essere rischia di far perdere ruolo e rappresentanza alla tradizione del sindacato confederale italiano. Un andamento che può innescare ulteriori derive estremistiche. Dobbiamo disarmare le parole”. A smarcarsi è stato anche il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ha lanciato un appello per una “grande iniziativa popolare senza bandiere che unisca il Paese nel segno dell’umanità e della pace”.