Milano, 3 ott. (askanews) – L’Unione delle Camere Penali Italiane “nel condannare l’intercettazione in acque extraterritoriali della Global Sumud Flotilla da parte della Marina israeliana, e la privazione della libertà dei membri degli equipaggi, fra i quali cittadini italiani soggetti alla giurisdizione del nostro Paese, riafferma la centralità del rispetto dei diritti fondamentali della persona e delle norme del diritto internazionale umanitario all’interno di ogni conflitto”.
In una nota, l’associazione dei penalisti cui aderiscono 129 Camere Penali territoriali, spiega che “le operazioni militari in mare aperto non possono mai svolgersi in violazione dei principi di necessità, proporzionalità e distinzione tra obiettivi militari e civili. Il diritto internazionale impone che gli aiuti umanitari pacifici ed imparziali possano raggiungere in ogni caso le popolazioni civili in condizioni di sicurezza”.
“In ogni contesto di conflitto, la tutela della vita, della dignità e dei diritti inviolabili delle persone deve restare un limite inderogabile per ogni attore coinvolto” prosegue il comunicato, sottolineando che “l’Unione delle Camere Penali Italiane “richiama con forza questi principi, chiedendo con fermezza il rispetto dei fondamentali diritti di libertà e dell’inviolabile diritto di difesa a favore di tutte le persone ancora illegittimamente detenute in quanto fondamento della convivenza internazionale e del rispetto dello Stato di diritto, ed invita le istituzioni nazionali e internazionali a vigilare perché siano pienamente osservati”.