Roma, 5 ott. (askanews) – A Shanghai, Holger Rune conquista la vittoria contro Ugo Humbert (6-4 6-4), ma la notizia non è solo il risultato. È il suo sfogo, furioso e diretto, contro l’ATP. Durante un medical time-out, piegato dal caldo e dall’umidità soffocante, il danese ha lanciato un’accusa durissima: “Perché l’ATP non ha una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?”.
Parole pesanti, pronunciate dopo 31 minuti di gioco in condizioni al limite della sopportazione. Rune, visibilmente provato, ha chiesto l’intervento dei medici mentre l’arbitro lo osservava preoccupato. È solo l’ultimo episodio in una settimana segnata da malori e ritiri: nei giorni scorsi, Francisco Comesana e Yunchaokete Bu erano stati costretti a fermarsi, e anche Medjedovic e Atmane avevano mostrato segni di cedimento fisico.
Dopo il match, Rune ha spiegato meglio la sua posizione a TV2: «Stavo davvero soffrendo, ma non è durato a lungo e sono migliorato. I fisioterapisti mi hanno detto di concentrarmi sulla respirazione e mi hanno mantenuto calmo. Fa parte del gioco, ma il caldo era insopportabile. Siamo europei, non siamo abituati a queste condizioni, e mi sono detto che sarebbe stato difficile anche per lui (Humbert, ndr)».
Un grido condiviso anche da altri tennisti. Arthur Rinderknech, intervistato da L’Équipe, ha confermato: «È difficile persino respirare. Non so se in TV si capisce, ma in campo è come giocare in una sauna. Non è più una partita di tennis, è sopravvivenza».