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mercoledì, 8 Ottobre, 2025
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Jeff Wall, così lontano e così vicino: fotografia oltre la realtà

Torino, 8 ott. (askanews) – Se si vuole capire la fotografia contemporanea, il modo in cui è entrata a pieno titolo nella scena dell’arte di oggi, non si può prescindere dal lavoro di Jeff Wall, un artista che ha ridefinito lo stesso medium attraverso un lavoro poderoso sulla costruzione dell’immagine e, per estensione della realtà. Le gallerie d’Italia di Torino gli dedicano oggi una importante retrospettiva. “Penso che la fotografia – ha detto Jeff Wall ad askanews – sia un evento, perché accade, deve accadere: ha ragione Susan Sontag, la fotografia è un evento in sé. Anzi è la fusione di due eventi: l’evento che vogliamo vedere e l’evento della sua realizzazione”.

Le fotografie di Jeff Wall, spesso retroilluminate, sono dei dispositivi artistici che ricreano il mondo alla perfezione, che giocano sulla quasi totale aderenza tra l’immagine e la nostra esperienza, eppure sono il frutto di un enorme lavoro di costruzione, per arrivare a definire la nuova naturalezza di ogni gesto. E “gesto” è una delle parole chiave per capire il suo lavoro. “Il gesto umano – ha aggiunto il fotografo canadese – non è nuovo, solo continua ad apparire in contesti nuovi. Molte delle cose che mi interessano nelle mie fotografie non sono cose nuove, potrebbero essere accadute in qualunque epoca. Il loro elemento di novità per me sta nel fatto che accadono ancora in uno specifico momento e io cerco di ricreare e catturare quel momento”.

A curare l’esposizione è stato chiamato David Campany, che da anni segue il lavoro di Wall e ha costruito tutta la mostra intorno a un’impossibilità di richiudere queste enormi fotografie in una definizione. “Guardi un’immagine di Wall – ci ha detto – e ne fai esperienza. Ti sembra che, attraverso di essa, si possa trovare un’idea di fotografia. Poi ne guardi un’altra e percepisci qualcosa di diverso in essa. Io credo in un certo senso che la sua carriera artistica e creativa sia stata lunga perché non ha ancora deciso che cosa sia la fotografia, non ne ha dato una definizione. È tutto molto aperto, può essere molte cose, e alcune di esse non abbiamo nemmeno iniziato a esplorarle”.

Probabilmente il fascino del lavoro di Jeff Wall sta anche in questa incertezza, che è profondamene narrativa, tanto che le sue immagini sembrano dei veri e propri racconti. Ma anche qui a un certo punto scatta qualcosa. “Quando faccio una fotografia – ha detto ancora l’artista – io parto dalle parole che la possono descrivere, ma poi la fotografia cancella tutte le parole, perché le trasforma in un’immagine, che è una cosa diversa”.

La mostra è, poi, un evento importante anche per le Gallerie d’Italia, che a Torino hanno scelto di concentrarsi sulla fotografia contemporanea: percorso che, in qualche modo, trova in questa esposizione un culmine. “È sicuramente uno dei momenti più importanti del museo – ci ha spiegato Antonio Carloni, vicedirettore delle Gallerie d’Italia di Torino -. Arriviamo da tre anni in cui abbiamo cercato di crescere ad ogni passo: quando poi è stato possibile mettere insieme David Campany e Jeff Wall, ed è un progetto a cui lavoriamo da circa tre anni, lì abbiamo capito che il più importante critico di Wall poteva in un certo senso costruire un percorso specifico per le gallerie d’Italia di Torino dedicato a quell’artista”.

La mostra “Jeff Wall – Photographs”, è aperta al pubblico nel museo torinese di Intesa Sanpaolo dal 9 ottobre 2025 al 1 febbraio 2026. (Leonardo Merlini)