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giovedì, 9 Ottobre, 2025
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Cosa prevede l’accordo sulla prima fase del piano di pace per Gaza

Roma, 9 ott. (askanews) – All’indomani dell’annuncio del presidente americano Donald Trump sull’intesa raggiunta in Egitto sulla prima fase del piano di pace per la Striscia di Gaza, Israele e Hamas firmeranno oggi l’accordo e inizieranno a dare attuazione al cessate il fuoco e al successivo scambio di prigionieri.

Di fatto, sarà l’approvazione da parte del governo israeliano, che si riunirà nel pomeriggio, ad avviare il conto alla rovescia di 72 ore per la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas. Dopo il voto del governo, le forze israeliane cominceranno a ritirarsi entro 24 ore lungo la linea concordata con Hamas, per consentire ai miliziani di trovare tutti gli ostaggi. Secondo Ynet, in questa prima fase Israele manterrà il controllo di circa il 53% del territorio di Gaza e come parte del ritiro, le Forze di difesa israeliane (Idf) lasceranno Gaza City.

Con il ritiro delle forze israeliane, inizierà il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas, senza alcuna cerimonia pubblica, che dovrebbe avvenire tra domenica e lunedì. Il presidente Trump ha dichiarato in un’intervista a Fox News che il rilascio comprende tutti i 48 ostaggi, i 20 ritenuti ancora in vita e gli altri 28 deceduti. Tuttavia, secondo Ynet, il gruppo palestinese ha fatto sapere ai mediatori di non sapere dove si trovino nove salme.

Nel frattempo i negoziatori israeliani sono ancora impegnati a definire la lista dei 1950 detenuti palestinesi da rilasciare: 250 persone condannate all’ergastolo e altre 1.700 arrestate dall’inizio della guerra a Gaza. Secondo quanto detto a Ynet da un funzionario israeliano, nella lista non compariranno i membri della forza d’élite Nukhba di Hamas, coinvolti nell’attacco del 7 ottobre, né i leader palestinesi Marwan Barghouti, Ahmad Saadat, Abdullah Barghouti, Ibrahim Hamed e Abbas al-Sayyed, condannati all’ergastolo, di cui Hamas ha chiesto il rilascio. Hamas ha fatto sapere di essere ancora in attesa dell’approvazione definitiva dell’elenco dei prigionieri, aggiungendo: “Promettiamo ai prigionieri che rimangono in carcere e alle loro famiglie che rimarranno in cima alle nostre priorità e non ci fermeremo finché l’ultimo prigioniero non sarà liberato”.

La prima fase dell’accordo prevede anche, secondo quanto dichiarato da Hamas, l’ingresso nella Striscia di Gaza di almeno 400 camion di aiuti al giorno “nei primi cinque giorni dopo l’inizio del cessate il fuoco”. Numero che dovrebbe aumentare nei giorni successivi.

Hamas ha anche chiesto al presidente americano di garantire che “Israele rispetti tutti i suoi impegni”. Dopo aver annunciato l’intesa, ieri Trump ha detto al sito Axios che “probabilmente” sarà in Israele “nei prossimi giorni” per intervenire davanti alla Knesset, su invito del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Secondo Ynet, Trump potrebbe arrivare in Israele domenica.

Una volta avviata la prima fase, partirà “immediatamente” la discussione sulla seconda fase del piano di Trump, secondo quanto fatto sapere da Hamas.