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lunedì, 13 Ottobre, 2025
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Campania, la novità è rappresentata dalla scelta di PER: fuori dal campo largo

Con Nicola Campanile candidato presidente, il movimento PER, con Insieme e Rete Civica Campana, rompe con l’alleanza Pd–M5S. Una scelta di libertà e coerenza nel segno del cattolicesimo sociale.

Il movimento PER – le Persone e la Comunità, affiancato da Insieme e Rete Civica Campana, ha deciso di correre fuori dal “campo largo” voluto dal Partito Democratico di Elly Schlein e costruito, a livello nazionale, in asse con il Movimento 5 Stelle.

No a Fico: un progetto distinto dall’asse Schlein-Conte

Per accordi tra i vertici dei due partiti, le candidature a presidente di Regione in Calabria e Campania sono state assegnate al M5S, rispettivamente con Pasquale Tridico e Roberto Fico. Ma proprio in Campania, dove il governatore uscente Vincenzo De Luca ha a lungo resistito alla soluzione unitaria, la coalizione ha mostrato tutti i suoi limiti: una sintesi fragile, più frutto di compromessi che di visione politica.

È in questo contesto che PER ha scelto di seguire una via autonoma, lanciando la candidatura di Nicola Campanile, già sindaco di Villaricca, come alternativa di ispirazione cristiano-sociale a entrambi i poli.

Un gesto di libertà, non di isolamento

Il movimento guidato da Giuseppe Irace rivendica una cultura politica radicata nel cattolicesimo sociale, nel volontariato, nella prossimità alle persone e alle comunità locali.

Una tradizione che rifiuta tanto il populismo quanto la tecnocrazia, e che oggi fatica a riconoscersi in un centrosinistra piegato su equilibri di vertice e su un linguaggio politico sempre più distante dal Paese reale.

La scelta di PER è dunque un atto di libertà, ma anche di responsabilità: restituire alla politica una dimensione popolare e partecipativa, dove il consenso si costruisce dal basso, non nei laboratori delle segreterie.

L’humus è quello del cattolicesimo sociale

Con Campanile candidato e l’appoggio di Insieme e Rete Civica Campana, si apre uno spazio nuovo nel panorama campano. Non un ritorno nostalgico, ma il tentativo di ridare voce alla tradizione democratica cristiana, rimasta ai margini delle grandi alleanze.

La corsa autonoma di PER rompe il conformismo del “campo largo” e pone una domanda che attraversa tutto il Paese: è ancora possibile costruire una politica fondata sulla dignità del lavoro, la solidarietà e il bene comune, senza subire la legge dei blocchi?

In Campania, la risposta arriva da una scelta coraggiosa.

PER ha deciso di giocare la partita in piena autonomia. E questo, nel clima asfittico della politica italiana, è già di per sé un atto di rinnovamento.