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giovedì, 16 Ottobre, 2025
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Dibattito sul centro nuovo tra realismo e speranza

La politica è in movimento. Forza Italia e Casa Riformista possono essere i cardini di una nuova stagione di equilibrio e riforme, se sapranno ritrovare la via del dialogo popolare e liberale.

Convinto della necessità di concorrere a costruire il centro nuovo della politica italiana, alternativo alla destra nazionalista e sovranista e alla sinistra senza identità, seguo con interesse il tentativo dell’on. Giorgio Merlo, con il suo movimento-partito “Scelta cristiano popolare”, di un’alleanza con Forza Italia. Interesse da me evidenziato con l’articolo di alcuni giorni fa: Con Forza Italia nel PPE (link), sottolineando la comune appartenenza alla storia e ai valori del Partito Popolare Europeo.

Sino ad oggi, per la verità, non giungono segnali di interesse dal partito guidato dal ministro Tajani, che sembra ben fermo nella sua chiusa autoreferenzialità e nel ruolo ancillare della destra leghista-meloniana.

Le mosse a sinistra: la “Casa” di Renzi

Se a destra è Forza Italia che dovrebbe muovere un passo verso la costituzione della sezione italiana del PPE, a sinistra è interessante quanto emerso dal voto alle regionali toscane con il partito di Matteo Renzi, Casa riformista, il quale, giocando in casa, ha raccolto quasi il 9% dei consensi, ponendosi al terzo posto dopo PD e FdI tra i partiti concorrenti a quelle elezioni.

La facile disinvoltura politica del senatore toscano è ben nota, ma non c’è dubbio che la proposta di una casa centrale dei riformisti, già sperimentata con un certo successo nelle ultime elezioni regionali, potrebbe rappresentare un fatto nuovo degno di attenzione, anche da parte di quei partiti, movimenti e associazioni ispirati ai valori del popolarismo e della tradizione democratico-cristiana.

Verso la convergenza delle grandi culture

Resto convinto, infatti, che il centro nuovo possa nascere solo dalla convergenza delle grandi culture – popolare, liberale, repubblicana e socialista – che, con un programma adeguato ai nuovi bisogni del Paese, potrebbero richiamare al voto quella metà degli elettori ed elettrici renitenti da molti turni elettorali, con grave danno alla stessa credibilità del nostro sistema democratico.

E per tale obiettivo, il contributo di partiti come Forza Italia e Casa riformista ritengo sia essenziale.

Proporzionale e cancellierato: due riforme per l’Italia

Per facilitare la nascita di questo centro nuovo, servirebbe una legge elettorale di tipo proporzionale, mentre un’efficace alternativa all’ipotesi del premierato meloniano è quella del cancellierato sul modello tedesco. Due obiettivi che, con gli amici di Iniziativa Popolare, stiamo perseguendo con l’apertura della raccolta firme sulle due Leggi di Iniziativa Popolare (www.comitatoiniziativepopolari.it), che ci auguriamo anche Forza Italia e Casa riformista vorranno sostenere.

Contro il pessimismo di molti amici che reputano più opportuno muoverci da soli, vorrei ricordare il saggio proverbio: “da soli si va più veloci, insieme si va più lontano”.

Ecco perché, mentre lavoriamo per la ricomposizione politica possibile della nostra area cattolico-democratica, liberale e cristiano-sociale, dovremmo aprire un serio confronto con le altre realtà politico-culturali interessate alla costruzione del centro nuovo della politica italiana, partendo da una premessa essenziale condivisa: la difesa e l’impegno all’attuazione integrale della Costituzione repubblicana.

Primo banco di prova sarà l’impegno a sostenere legge proporzionale e cancellierato e, insieme, la costruzione dalla base di liste unitarie di centro nelle prossime elezioni a livello locale.

Impegnarci, sia a livello centrale che periferico, per questo obiettivo, credo sarebbe offrire un contributo serio al Paese, per farlo uscire dal bipolarismo forzato FdI–PD, che leggi maggioritarie insensate favoriscono dal Mattarellum in poi.