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giovedì, 16 Ottobre, 2025
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Santa Cecilia inedita: inaugura con Valchiria in forma scenica

Roma, 16 ott. (askanews) – La nuova stagione 2025/2026 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si apre con una produzione monumentale: dal 23 ottobre il Direttore Musicale dell’Accademia Daniel Harding dirige “Die Walkure” di Richard Wagner, eccezionalmente eseguito in forma scenica con la regia di Vincent Huguet e le scenografie di Pierre Yovanovitch, mentre il light designer è Christophe Forey. I costumi sono firmati dal giovane Edoardo Russo, in collaborazione con la storica sartoria Tirelli Trappetti Costumi. Sul palco, un cast di celebri interpreti wagneriani fra cui Michael Volle, Miina-Liisa Varela, Vida Mikneviciute , Jamez McCorkle e altri ancora.

La Sala Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica sarà completamente trasformata. L’Accademia di Santa Cecilia è l’unico ente sinfonico fra le fondazioni lirico-sinfoniche nazionali ma in questa occasione si mostra in veste completamente inedita, al di là delle opere in forma di concerto che hanno contraddistinto molte delle ultime stagioni.

Tre le rappresentazioni, il 23 ottobre alle ore 18, il 25 alle ore 15 e il 27 alle ore 18. Con quest’opera sarà inaugurata non solo la nuova stagione, ma anche un nuovo progetto: l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia intende rappresentare l’intera la tetralogia wagneriana Der Ring des Nibelungen (L’anello del Nibelungo) presentando ogni anno un’opera a partire da “Die Walkure”: “Siegfried” (2026/2027), “Gotterdammerung” (Il crepuscolo degli dèi, 2027/2028) “Das Rheingold” (2028/2029). Le tre giornate e il prologo della Tetralogia saranno dirette da Daniel Harding, e il progetto si concluderà a settembre 2028. .

L’intera tetralogia è accompagnata dalle scenografie di Yovanovitch, il quale in una recente intervista ha commentato la sua duplice anima da designer di interni e set designer operistico: “Nel mio lavoro di architetto cerco di creare ambienti tranquilli in cui ci si senta in pace, mentre l’opera mi dà la possibilità di essere eccessivo, di sognare e di provare emozioni forti. Nell’opera tutto contribuisce a raccontare una storia. Il mio compito è cercare un filo conduttore per delineare questa storia”. .

Sarà per Daniel Harding la prima occasione per confrontarsi con la Tetralogia, prima d’ora da lui mai diretta, ma soprattutto sarà l’occasione di rivedere a Roma una produzione che, in forma scenica, è assente dal 1961. Risale infatti a quell’anno l’ultima rappresentazione scenica del ciclo del Ring nella capitale. La prima e unica esecuzione integrale della Tetralogia nella storia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia fu invece diretta da Giuseppe Sinopoli tra il 1988 e il 1991 – un’opera l’anno – ma in forma di concerto. .