Modena, 17 ott. (askanews) – “Hanno colpito un luogo familiare, avevano parcheggiato la macchina i figli. Il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia”. Davide Fonda, giornalista della redazione di Report e collega di Sigfrido Ranucci, ha partecipato oggi al presidio di solidariet organizzato a Modena dopo l’attentato che nella notte tra il 16 e 17 ottobre ha distrutto con un ordigno l’auto del conduttore e della figlia.
“Ringrazio i colleghi che hanno organizzato questo presidio a supporto di quello che successo, dell’atto veramente terribile che successo a Sigfrido”, ha detto Fonda davanti al sacrario dei caduti della Ghirlandina in piazza Torre, dove si sono radunati giornalisti e cittadini. “Perch vai a colpire un luogo che quello familiare, quindi avevano parcheggiato la macchina i figli e vai a invadere un’area familiare, quindi il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia”.
Il giornalista di Report ha poi riflettuto sulla natura del giornalismo d’inchiesta: “Il lavoro ovviamente sempre rischioso perch comunque ti assumi il rischio di andare in territori ostili, ti assumi il rischio di andare a raccontare delle storie che magari tanti non le vogliono raccontare. Ma questo il nostro lavoro e lo facciamo volentieri. Quindi quando si parla di squadra, si parla di una struttura che in qualche modo fa crescere anche dei giovani e che saranno le nuove generazioni che andranno a raccontare il mondo”.
Il presidio era stato organizzato dall’Associazione Stampa Modenese insieme ad Aser – Associazione stampa dell’Emilia-Romagna e al comitato di redazione della Rai Tgr Emilia-Romagna. “Intimidire in modo cos spregevole Sigfrido Ranucci e la Redazione di Report significa compromettere la libert di stampa e attaccare tutti coloro che fanno informazione e giornalismo d’inchiesta”, ha dichiarato l’Associazione Stampa Modenese esprimendo “solidariet al collega di Report e profondo sgomento per il vile attentato che lo ha colpito”.