Roma, 20 ott. (askanews) – Ag agosto complessivamente i Paesi dell’area euro hanno registrato un surplus di partite correnti da 12 miliardi di euro, in calo dai 30 miliardi di luglio e dai 23 miliardi dello stesso mese di un anno prima. Lo riporta la Bce, secondo cui sugli scambi di beni l’avanzo si è assottigliato a 15 miliardi, a fronte di 23 miliardi un anno prima. Sui servizi eurolandia ha registrato un surplus da 14 miliardi, in questo caso in lieve rialzo dai 12 miliardi dell’agosto 2024.
I dati dei singoli mesi possono risentire di strategie volte a sfuggire agli aumenti dei dazi commerciali, anticipando gli scambi, o all’opposto ai successivi contraccolpi o le stabilizzazioni post accordi.
Più chiari i dati cumulati: sull’insieme dei 12 mesi conclusi ad agosto il surplus di partite correnti dell’area euro è crollato a 303 miliardi, il 2% del Pil a fronte di 404 miliardi, il 2,7% del Pil un anno prima. L’effetto del braccio di ferro commerciale con gli Usa risulta così anche più evidente.
La Bce riporta che la contrazione deriva da deterioramenti dei saldi su tutte le componenti, particolarmente marcato il dato sui trasferimenti di redditi: da un surplus da 41 miliardi un anno prima si è passati a un disavanzo da 11 miliardi.