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martedì, 21 Ottobre, 2025
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M5S, stasera riunione parlamentari, Conte alle prese col caso Appendino

Roma, 20 ott. (askanews) – Si riunisce stasera alle 21 esclusivamente on line l’assemblea congiunta di deputati e senatori del Movimento 5 stelle, nuovamente impegnato in una tesa discussione interna in seguito ai risultati elettorali deludenti delle sue liste nelle recenti tornate delle elezioni regionali. Sabato scorso sono arrivate le dimissioni da vicepresidente del Movimento di Chiara Appendino, “scelta sofferta”, ha scritto su Facebook. “Dobbiamo aprire una discussione vera e invertire la rotta”, ha scritto l’ex sindaca di Torino. Senza edulcorare il livello delle sue critiche: “Siamo diventati troppo attenti agli equilibri interni, troppo preoccupati degli accordi di palazzo, troppo distanti dalle persone e dai nostri principi. E non è neanche una questione di alleanze in sé. È questione di come ci stiamo dentro”, ha spiegato, alludendo evidentemente alla conduzione del Movimento da parte di Giuseppe Conte. Non a caso la reazione del vertice M5S, a parte mettere in campo interviste e dichiarazioni dei big contiani, è stata quella di mettere in calendario immediatamente, da giovedì a domenica prossimi, la votazione on line degli iscritti per la rielezione di Conte, attraverso la quale si arriva alla decadenza di tutti gli altri esponenti del gruppo dirigente, di fatto togliendo “peso” alle dimissioni della deputata piemontese.

La discussione si è già svolta nel Consiglio nazionale M5S, viene riportata stasera “nella sede opportuna”, dicono fonti parlamentari dei 5 stelle, dell’assemblea dei parlamentari. Lì dove Appendino aveva già sollevato le sue critiche annunciando di volersi “mettere in discussione” la scorsa settimana, ma senza dimettersi formalmente dalla carica. Filtra dagli ambienti vicini a Conte e dalle prese di posizione pubbliche che criticano in questi giorni la dirigente che ha aperto il dibattito, un fastidio che è soprattutto di metodo: per le indiscrezioni filtrate attraverso la stampa, per la mancata smentita delle dimissioni che, appunto, non erano state date martedì scorso nell’assemblea congiunta ma erano finite ugualmente sui giornali, per la scelta di una tempistica “inopportuna”, dal momento che il confronto si apre prima della chiusura delle elezioni regionali. Prima, soprattutto, della Campania, sulla quale la forza politica guidata da Conte ha scommesso tantissimo, accettando di fare i conti con il presidente uscente Vincenzo De Luca, un tempo nemico numero uno dei “grillini”, pur di correre per la presidenza con un esponente storico del Movimento come l’ex presidente della Camera Roberto Fico. Il sospetto che filtra è che la discussione sia stata aperta ora perché una eventuale vittoria di Fico sarebbe percepita come un successo di Conte e cancellerebbe l’onta dei risultati deludenti delle liste M5S nelle Marche, in Calabria e in Toscana.

Gli ambienti vicini all’ex premier negano che ci sia stato, in Consiglio nazionale, un “processo” ad Appendino. Ma il M5S, pur molto cambiato in era Conte, è pur sempre una forza con solide (e rivendicate) radici in una idea di politica “etica”. E se il tema si sposta dal merito suggerito dalla vicepresidente dimissionaria (la “postura” da tenere negli accordi per le alleanze, cioè con il Pd) al metodo e al momento da lei scelti per aprire quella che definisce “discussione vera”, sarà difficile che il confronto possa evitare qualche asprezza.