Marcinelle, 21 ott. (askanews) – La tragedia di Marcinelle è un monito per il lavoro di oggi. E’ il messaggio lanciato da Sergio Mattarella che oggi ha visitato il sito di Bois du Cazier, a Marcinelle, la miniera dove l’8 agosto del 1956 persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani, a causa di un esplosione all’interno di una delle gallerie. Si tratta per il nostro paese del più grave incidente in un luogo di lavoro.
Il Presidente della Repubblica, in visita di Stato in Belgio, ha scelto di essere qui insieme ai reali del Belgio per rendere omaggio ai familiari delle vittime. “Vi sono riconoscente per questo pellegrinaggio insieme. Il ricordo della tragedia è perenne”, ha detto loro dopo aver attraversato le sale del museo che ricorda con fotografie e oggetti dell’epoca le condizioni di lavoro della miniera. “La memoria di eventi come questi – ha scritto il Presidente sul registro del museo – rafforza il nostro impegno comune per una società più giusta e attenta ai valori fondamentali che uniscono i popoli europei”.
Il capo dello Stato ha anche incontrato alcuni minatori superstiti della tragedia. Uno di loro Urbano Ciacci , 91 anni, sopravvissuto all’esplosione della miniera perché l’8 agosto si stava sposando. Tra i familiari c’era anche Michele Cicora, il figlio di uno dei minatori morti che ancora è alla ricerca del corpo di suo padre. Originario di San Giuliano di Puglia Cicora ha chiesto la riesumazione dei 14 corpi mai identificati per effettuare un test del DNA ma ancora non ha trovato conferme su suo padre.
Il capo dello Stato ha ricordato che dal 2001 “la ricorrenza è stata proclamata Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo affinché, nel ricordo di quanto accaduto al Bois du Cazier, possa essere onorata la memoria di tutti gli italiani caduti sul lavoro all’estero” ma di recente è stata presentata una proposta trasversale al Parlamento europeo su iniziativa di Pd-Fdi e Fi che chiede di proclamare questa data “giornata europea della memoria per le vittime sul lavoro”.
Il lavoro è stato oggetto oggi di un altro accorato messaggio di Mattarella rivolto agli stati generali sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro organizzati dalla Commissione d’inchiesta parlamentare sulle condizioni di lavoro della Camera. “La tutela dei lavoratori costituisce la prima forma di giustizia del lavoro, parte integrante del diritto di ogni donna e uomo a svolgere un’attività dignitosa e protetta. Un lavoro non è vero se non è anche sicuro”, ha scritto ricordando che di fronte alla “sequela quotidiana di incidenti” diventa sempre più “urgente intervenire” attraverso una alleanza che veda “l’impegno congiunto di istituzioni, imprese, lavoratori, e parti sociali”.
“Non sono ammesse scorciatoie”, ha ammonito Mattarella, perché la salute e la sicurezza sul lavoro “devono guidare ogni scelta e ogni politica del lavoro”.