New York, 27 ott. (askanews) – L’uragano Melissa si sta dirigendo verso la Giamaica e dovrebbe toccare terra nelle prime ore di martedì come una tempesta di categoria 5, con venti superiori a 256 km/h. Secondo il National Hurricane Center, si tratta di un evento meteorologico “storico”, il più potente a colpire l’isola dai tempi dell’uragano Gilbert nel 1988. Si prevedono precipitazioni fino a 102 cm in alcune zone, con rischio di frane e inondazioni improvvise “catastrofiche”.
Le autorità giamaicane hanno dichiarato l’allerta massima e stanno predisponendo evacuazioni in diverse aree. Alcuni residenti si trovavano già nei rifugi antiuragano già a partire da domenica.
La traiettoria di Melissa include anche Cuba, le Bahamas e le isole Turks e Caicos, dove si attendono condizioni di maltempo estremo. L’aeroporto internazionale della capitale, Kingston, è stato chiuso e le operazioni portuali sospese. Mentre l’uragano Melissa si sta spostando lentamente attraverso il Mar dei Caraibi, i venti, le piogge torrenziali e le inondazioni improvvise hanno messo a rischio almeno 1,6 milioni di bambini. È quanto emerge dalle stime dell’Unicef.
I Paesi caraibici – tra cui Giamaica, Haiti, Cuba e Repubblica Dominicana – dovranno affrontare diversi giorni di condizioni meteorologiche intense che potrebbero interrompere i servizi di base, soprattutto nelle zone costiere vulnerabili. “Tutti gli sforzi per prepararsi all’arrivo dell’uragano sono fondamentali per mitigare i danni e la perdita di vite umane nelle comunità più vulnerabili, specialmente in regioni come i Caraibi. Le piccole isole sono sempre esposte a una maggiore vulnerabilità agli eventi climatici estremi”, ha affermato Roberto Benes, direttore regionale per l’America Latina e i Caraibi, “L’Unicef contribuisce a rafforzare le capacità nazionali di anticipare e rispondere alle emergenze legate al clima e di fornire servizi essenziali ai bambini. Questo è fondamentale per proteggere coloro che ne hanno più bisogno”. Negli ultimi dieci anni, circa 11 milioni di persone, tra cui quasi 4 milioni di bambini, sono state direttamente colpite ogni anno da pericoli naturali e causati dall’uomo in America Latina e nei Caraibi. Mentre eventi meteorologici estremi mettono a rischio la vita dei bambini e delle famiglie in tutta la regione, l’Unicef, in coordinamento con le autorità nazionali e i partner di ciascun Paese, sta sostenendo gli sforzi di preparazione alle emergenze, tra cui il preposizionamento di forniture essenziali quali materiali per l’igiene, depuratori d’acqua e contenitori per forniture mediche, la condivisione di messaggi di allerta precoce con le comunità e la fornitura di denaro contante alle famiglie a rischio nel sud di Haiti per mitigare l’impatto dell’uragano. Nel 2025, l’Unicef ha richiesto 19 milioni di dollari per prepararsi alle emergenze in America Latina e nei Caraibi e rafforzare la preparazione alle catastrofi per i programmi di risposta alle emergenze in tutta la regione.

