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Mamdani sindaco di New York, Trump non l’ha presa bene

Roma, 5 nov. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump ha attaccato duramente i risultati delle elezioni per il sindaco di New York, vinte da Zohran Mamdani, e di diverse consultazioni statali, denunciando presunti brogli e anticipando una serie di sconfitte per il Partito repubblicano nelle prime votazioni di rilievo dopo il suo ritorno alla Casa Bianca. Lo riferisce oggi il Washington Post.

Nella città simbolo della politica e della finanza statunitense, il presidente ha puntato il dito contro la vittoria del democratico Mamdani, che è diventato il primo sindaco musulmano nella storia di New York, superando l’ex governatore Andrew Cuomo. Trump ha reagito insultando gli elettori ebrei che lo hanno sostenuto, scrivendo su Truth Social che “qualsiasi ebreo che vota per Mamdani è uno stupido”. Ha poi definito il nuovo sindaco “un comunista, un folle totale e un odiatore degli ebrei”, accusandolo di voler “distruggere la città”.

Mamdani, 34 anni, di origini indiane e nato in Uganda, ha costruito la sua vittoria su un’alleanza tra giovani e comunità di immigrati, promettendo politiche di giustizia sociale e di redistribuzione. La sua elezione rappresenta per Trump una sconfitta simbolica nella sua città natale, dove ha minacciato di tagliare i fondi federali e persino di “gestire direttamente la città” se la nuova amministrazione dovesse “fallire”.

Anche in California il presidente ha denunciato presunti brogli, concentrandosi sulla Proposition 50, un’iniziativa referendaria promossa dai democratici per modificare la mappa dei collegi congressuali dello Stato in risposta alla ridistribuzione dei distretti avviata dai repubblicani in Texas.

“Il voto incostituzionale sulla ridistribuzione dei collegi in California è una truffa gigantesca: l’intero processo, in particolare lo scrutinio, è truccato”, ha scritto Trump sui social, parlando di un'”indagine legale e penale molto seria”.

Le autorità elettorali californiane hanno respinto le accuse, definendole “senza fondamento”, mentre il governatore Gavin Newsom ha risposto che si tratta “dei vaneggiamenti di un vecchio che sa di stare per perdere”. La misura è stata comunque approvata con largo margine nella tarda serata di martedì.

Le consultazioni in New York, California, Virginia e New Jersey si sono tutte concluse con vittorie democratiche, infliggendo al presidente una dura battuta d’arresto. Nonostante ciò, Trump ha continuato a postare per tutta la notte sui social, chiedendo al Congresso repubblicano di eliminare il filibuster e approvare una riforma elettorale “con Voter ID e senza voto per posta”.