Un video per raccontare “a cosa servono i fondi europei” è quello diffuso dall’Agenzia per la coesione territoriale, l’ente che si occupa di attuare la “politica di coesione” dell’Ue che mira a ridurre le disparità di sviluppo fra le regioni degli Stati membri e a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale. Nel video di alcuni minuti si mostra una rassegna di immagini su territori e ambiti in cui l’intervento economico-finanziario dell’Ue ha fatto la differenza per l’Italia.
I fondi europei delle politiche di coesione sono serviti “a realizzare un Paese più creativo”, come a Cesena, con il Laboratorio aperto “Casa Bufalini” o a Cava de’ Tirreni, con il Cad, primo centro di artigianato digitale in Italia; a sostenere la ricerca italiana, con l’acceleratore lineare di particelle per uso clinico (a Ruvo di Puglia, Bari); a favorire sostenibilità e protezione ambientale, come nel caso del progetto pilota Re.v.e, la Rete veicoli elettrici per il Gran Paradiso, in Valle d’Aosta, o la piattaforma digitale Ecomaps per lo smaltimento ecologico dei rifiuti speciali. L’Ue ha aiutato l’Italia anche a rendere le città più vivibili e smart, a tutelare le tradizioni e la storia del nostro Paese (come la riqualificazione dell’Antiquarium Numana o il recupero del complesso museale di Santa Maria della Scala a Siena).
Altri fondi Ue sono andati a ricostruire pezzi di Paese distrutti da eventi naturali drammatici, a garantire più sicurezza, a connettere territorio e persone sia in forma digitale sia con vie di trasporto (la banda ultra-larga o la ferrovia Circumetnea per la Sicilia). Il tutto all’insegna dell’innovazione, della ricerca e della sostenibilità.