18.5 C
Roma
venerdì, 16 Maggio, 2025
HomeVideoNewsA Firenze gli Stati Generali della Pelletteria Italiana

A Firenze gli Stati Generali della Pelletteria Italiana

Firenze, 15 mag. (askanews) – Dopo la cosiddetta “spending revenge” del periodo successivo al covid, la pelletteria italiana nel 2024 ha fatto registrare un calo di fatturato di 1,2 miliardi, per una perdita dell’8,9% e una flessione della produzione industriale pari al 23%. Di fronte a questi numeri cos negativi acquista ancora pi importanza il ruolo storicamente svolto dagli Stati Generali della Pelletteria, organizzato da Assopellettieri in Palazzo Vecchio a Firenze.

“Abbiamo le guerre tra Russia e Ucraina e in Medio Oriente, a cui ora si sono aggiunte le tensioni tra India e Pakistan. Abbiamo -afferma Claudia Sequi presidente di Assopellettieri- una serie di difficolt legate all’aumento dei costi delle materie prime, dei tassi di interesse, dell’energia, tutta una situazione macroeconomica che ha picchiato duro sul nostro settore. Quello che possiamo fare noi come associazione, di fare un momento di riflessione, di fermarsi, fare una fotografia di quella che la situazione, fare un percorso di riflessione, di confronto, per creare una sorta di vademecum che serva alle istituzioni, alle aziende, ai lavoratori”.

Nel corso della mattinata intervenuto in un videomessaggio il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha sottolineato il lavoro del Governo, incentrato sul Ddl Pmi: “Come MIMIT -ha detto Urso- abbiamo definito misure per circa 250 milioni di euro dedicati proprio alle micro, piccole e medie imprese del settore moda: di questi, in particolare, 100 milioni sono dedicati ai mini-contratti di sviluppo che agevolano l’aggregazione tra PMI. Sappiamo quanto la dimensione aziendale sia importante per rispondere in modo pi efficace alle sfide del mercato globale, aumentando la capacit di investimento, innovazione e proiezione internazionale. Un altro importante fronte su cui il MIMIT impegnato la valorizzazione di professionalit specializzate, sempre pi difficili da reperire”.

Da parte di Assopellettieri arriva non soltanto una fotografia del settore, ma tutta una serie di preziose raccomandazioni “in modo -precisa Sequi- che la filiera sia resistente, che sia competitiva, che sia sana, che cresca e che quindi questa sostenibilit economica sia la leva per affrontare quelle sfide enormi su cui dobbiamo lavorare, che sono la legalit, la formazione, perch dobbiamo attrarre e formare nuovi talenti, dobbiamo integrare le nuove tecnologie al nostro saper fare artigianale, dobbiamo fare formazione, sono molte le sfide che noi abbiamo. Dobbiamo aiutare le nostre aziende ad internazionalizzarsi. Quello che vogliamo fare una riflessione tutti insieme dando anche delle indicazioni, dei suggerimenti, e questo il nostro contributo perch la politica industriale si fa tutti insieme. Si fa con associazioni di categoria, col Governo e ovviamente ogni parte deve dare il suo contributo”.

L’Italia resta comunque il punto di riferimento globale nella pelletteria di alta qualit con 4500 imprese attive pari al 30% del totale europeo.