Johannesburg, 22 nov. (askanews) – Rimanere in equilibrio tra Stati Uniti e Unione europea evitando che l’Occidente si divida. La sua ormai consolidata linea sull’Ucraina la presidente del Consiglio Giorgia Meloni l’ha portata negli incontri avuti a Johannesburg: ieri con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, questa mattina nel meeting dei “volenterosi” convocato a margine del G20 sudafricano.
“L’Italia è pronta a collaborare con i suoi partner europei e americani per raggiungere una pace giusta”, ha detto intervenendo nella prima sessione dei lavori. Certo la bozza presentata dagli Usa lascia molti dubbi: come ha scritto su X il ministro dela Difesa Guido Crosetto, “il piano proposto è a mio avviso molto duro nei confronti dell’Ucraina e contiene punti che penso non potranno mai essere accettati ma lo considero il punto di inizio di una trattativa che tutti auspichiamo e per la quale tutti dobbiamo impegnarci senza tregua”.
E però di fronte alla determinazione di Donald Trump (che pretende una risposta da Volodymyr Zelensky entro giovedì prossimo) non c’è molto da fare se non cercare di correggere i punti che sono “indigeribili” e che i volenterosi hanno messo per iscritto in una dichiarazione. La bozza, si legge nel documento, “include elementi importanti che saranno essenziali per una pace giusta e duratura” ma al momento è “una base che richiederà ulteriore lavoro”. I ‘paletti’ che cercano di porre riguardano, in primo luogo, il “principio che i confini non devono essere modificati con la forza”. I leader si dicono “inoltre preoccupati per le limitazioni proposte alle forze armate ucraine, che renderebbero l’Ucraina vulnerabile a futuri attacchi”. Non piace, poi, il fatto che la proposta americana passi, sostanzialmente, sulla testa degli europei. Quindi – chiariscono – “l’attuazione degli elementi relativi all’Unione Europea e alla Nato richiederebbe il consenso rispettivamente dei membri dell’Ue e della Nato”.
Un primo confronto sulle necessarie modifiche da apportare ci sarà già domani a Ginevra, in un incontro a livello di consiglieri diplomatici e per la sicurezza con i rappresentanti di Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Stati Uniti e Ucraina. Per Roma parteciperà Fabrizio Saggio, consigliere diplomatico di Meloni, che ha già lasciato Johannesburg diretto in Svizzera. Lunedì poi, a margine del vertice Ue-Unione africana a Luanda in Angola, si riuniranno i capi di Stato e di governo europei per definire la linea da tenere.

