Roma, 30 set. (askanews) – Ci saranno Jeremy Corbyn (Your party), Jean-Luc Mélenchon (La France Insoumise), Irene Montero (Podemos) e Jan van Aken (Die Linke) alla prima edizione de La Manifestival che dal 10 al 12 ottobre attraverserà il quartiere Garbatella, a Roma, prima rassegna culturale del collettivo del Manifesto, ideata e promossa dalla redazione del giornale.
‘In oltre mezzo secolo di vita, il manifesto ha organizzato praticamente di tutto, compresi un paio di partiti e grandi manifestazioni – ha detto il direttore Andrea Fabozzi – Eppure un festival internazionale gratuito e aperto non lo avevamo ancora fatto. Siamo emozionati e siamo felici di esserci riusciti, perché la dimensione di bene comune è quella nella quale più ci ritroviamo. Siamo una cooperativa, il giornale è di proprietà dei giornalisti e dei tecnici che ci lavorano, non abbiamo altri padroni. Cerchiamo ogni giorno di essere all’altezza di un compito grande per un giornale indipendente: provare a cambiare il mondo mentre lo raccontiamo. Per questo abbiamo bisogno delle nostre lettrici e dei nostri lettori. Speriamo di incontrarne tanti e nuovi nella manifestival’.
La prima edizione de La Manifestival porterà tra le strade dello storico quartiere capitolino della Garbatella incontri, mostre, approfondimenti, musica e spettacoli, grazie al contributo di ospiti internazionali e artisti e con la redazione del manifesto. ‘Il mondo al tempo di Gaza” è il titolo di questa prima edizione de La Manifestival. La prima giornata sarà interamente dedicata al genocidio in corso a Gaza, con un focus sulla questione palestinese anche nel resto del fine settimana.
Dopo l’inaugurazione de La Manifestival (con i saluti del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, del rettore di Roma 3, Massimiliano Fiorucci, del presidente dell’VIII municipio, Amedeo Ciaccheri, da Legacoop Nazionale e del direttore del manifesto, Andrea Fabozzi), Ghassan Abu Sittah, chirurgo in diversi teatri di guerra, tra cui Gaza, e docente all’università di Glasgow e Raji Sourani, avvocato e direttore del Centro palestinese per i diritti umani, con Chiara Cruciati, vicedirettrice del manifesto, racconteranno cosa accade in Palestina in Prima e dopo Gaza (Teatro Palladium, venerdì 10, ore 16). A seguire Michele Giorgio, corrispondente del manifesto da Gerusalemme dialogherà con Sahar Francis, avvocata palestinese e già direttrice dell’Addameer Prisoner Support e Neve Gordon, docente di diritto internazionale alla Queen Mary University durante Dalla Striscia alla Cisgiordania: Palestina negata (Teatro Palladium, venerdì 10, ore 19.15). In serata (ore 20.30, Villetta Social Club) lo spettacolo di Eva Cambiale Racconta Palestina: l’attrice farà risuonare le voci delle persone di Gaza accompagnata dall’oud del musicista palestinese Tareq Abu Salamah. Come la stampa nazionale e internazionale ha raccontato la questione palestinese fino ad oggi? Se ne parlerà in Il giornalismo ai tempi del genocidio (sabato 11, ore 16, Teatro Palladium): Lucia Goracci, inviata del Tg3 dialogherà con Orly Noy, giornalista della rivista israeliano-palestinese +972mag e attivista del partito politico palestinese Balad, Lenaig Bredoux della testata francese Mediapart e Cyrus Salimi-Asl del quotidiano anticapitalista tedesco Neues Deutschland. Nel contesto attuale, tra giornalisti embedded e visti negati, come si racconta una guerra? Lo spiegheranno domenica 12 Alberto Negri e Sabato Angieri del manifesto durante Inviati di guerra (ore 19, Villetta Social Lab). Le immagini hanno un ruolo fondamentale per far comprendere i costi umani dei conflitti. Il genocidio dei gazawi ha segnato un punto di svolta nell’etica del fotogiornalismo. Ne discuteranno le photoeditor Nora Parcu e Veronica Daltri con Roberto Ciccarelli della redazione del manifesto durante Etica e immagini (sabato 12, ore 22, La Mescita).
L’avanzata dei governi di destra con programmi xenofobi e neoevangelici impone a sguire una riflessione alle sinistre globali. Durante La Manifestival si incontreranno gli esponenti dei partiti di sinistra europei per provare a trovare una risposta politica e di massa all’ondata neoconservatrice. Jeremy Corbyn (Your party), Jean-Luc Mélenchon (La France insoumise), Irene Montero (Podemos) e Jan van Aken (Die Linke) ne discuteranno durante Contrattacco, quale sinistra davanti all’onda nera (domenica 12 ottobre, ore 16.30, Teatro Palladium) con il direttore del manifesto, Andrea Fabozzi e la direttrice di Radio Popolare, Lorenza Ghidini. Di destre globali si parlerà anche nell’appuntamento con gli editorialisti del Manifesto, Marco Bascetta e Mario Ricciardi durante Liberalismo e neofascismi (venerdì 11, ore 20.45, La mescita). Non poteva mancare un focus sulla presidenza di Donald Trump: i corrispondenti dagli Stati Uniti del manifesto, Marina Catucci e Luca Celada riannoderanno il filo di quanto sta succedendo nell’ex democrazia al di là dell’Atlantico durante Usa: anatomia di una sovversione (sabato 11, ore 19.30, La Mescita).
Intanto in Italia il centrosinistra cerca di trovare unità per contrapporsi al governo Meloni. A che punto sono? Faranno un quadro Adriana Pollice e Andrea Carugati, della redazione politica del manifesto con Daniela Preziosi del quotidiano Domani in Tra centro e sinistra (domenica 12, ore 19.45, La mescita). Uno sguardo anche a quanto accade nei rapporti internazionali. Il nuovo corso mondiale ha accantonato l’obiettivo di combattere la catastrofe climatica come una priorità. Se ne parlerà durante Cina, Usa, Europa: che fine ha fatto la transizione verde (sabato 11, ore 16.15, Biblioteca Moby Dick) con Chiara Campione, direttora Greenpeace e Simone Pieranni, giornalista e scrittore esperto di Cina, moderati da Giovanna Branca, il manifesto. Durante l’incontro sarà proiettato il documentario sulla crisi climatica Il prezzo che paghiamo, prodotto da Greenpeace Italia e ReCommon, realizzato dal collettivo FADA e diretto da Sara Manisera.
Per tentare di fermare le migrazioni, il governo ha ingaggiato una fallimentare lotta contro i “trafficanti” ma spesso a farne le spese sono i rifugiati. Ne discuteranno Maysoon Majidi, attivista e artista curdo-iraniana, Mahamat Daoud, Refugees in Libya e il presidente nazionale dell’Arci Walter Massa, moderati da Michele Gambirasi del manifesto, durante Oltre la frontiera (sabato, ore 15.30, Villetta Social Lab). Il piano per i respingimenti e i centri di detenzione in Albania voluti dall’esecutivo, sono stati bocciati più volte dalle corti italiane e internazionali, suscitando l’ira della maggioranza contro i giudici. In Non si tratta dello straniero. Lo scontro su diritti e garanzie (sabato 11, ore 18, Biblioteca Moby Dick) Silvia Albano, giudice e presidente di Magistratura democratica e Luigi Ferrajoli, filosofo ed ex docente Roma 3, moderati da Giansandro Merli, del manifesto, ne parleranno con i lettori. Il lavoro povero e intermittente non è un destino. I lavoratori che si organizzano lo dimostrano e questo vale anche per i colossi della tecnologia. L’argomento sarà affrontato da Chris Smalls, sindacalista e fondatore Amazon Labor Union che ha guidato i lavoratori del magazzino Amazon JFK8 di Staten Island nella storica votazione per la sindacalizzazione, e Fabrizio Russo, segretario nazionale Filcams Cgil, moderati da Luciana Cimino, il manifesto, durante Davide contro Golia: battaglie sindacali nelle big tech (sabato 12, Teatro Palladium, ore 18.30). L’ansia è una delle conseguenze del clima di competizione indotto dal liberismo, ne soffrono soprattutto i più giovani. A Diritto a stare bene, per tutti (venerdì 10, ore 18 Villetta Social Lab) si parlerà della campagna Coop ‘Dire fare amare’ per l’educazione scolastica alle relazioni e della raccolta firme ‘Diritto a stare bene’ per un servizio pubblico di psicologia. Con Maura Latini, presidente Coop Italia , Francesco Maesano, giornalista Tg1/coordinamento Diritto a star bene e Alessandra Pigliaru, il manifesto.
Il quotidiano raccontato da chi lo ha fondato e da chi continua ogni giorno a portarlo in edicola. Lo sguardo del collettivo sulle notizie: due caporedattori del manifesto, Giulia Sbarigia (Europa/esteri) e Rocco Vazzana (politica e società) condurranno i partecipanti, in modo interattivo, nelle prime pagine dei quotidiani nazionali con le principali notizie dall’Italia e dal mondo. Rassegna stampa (domenica 12, ore 9 Casetta Rossa). Il manifesto è molto più della sua redazione, è soprattutto la sua comunità di lettori e lettrici: della fase politica in corso e del ruolo del quotidiano ne parleremo durante un’ Assemblea di lettor*, collaborator* e giornalist* (domenica 12, ore 10 Casetta Rossa). Quest’anno ricorrono i cento anni dalla nascita di uno dei fondatori del giornale, Luigi Pintor, che abbiamo ricordato con un inserto speciale “Essenzialmente Pintor”. Della sua figura ne parleranno durante Cento anni di Luigi Pintor (domenica 12, ore 12.15 Biblioteca Moby Dick) Andrea Fabozzi, direttore del manifesto, Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma Capitale, Francesca Borrelli, Responsabile Alias domenica, Tommaso Di Francesco, già condirettore del manifesto, Davide Luccini, curatore della mostra “Luigi Pintor 25”. Cinquantacinque anni dopo aver dato vita all’avventura corsara del quotidiano, Luciana Castellina dialoga con le vicedirettrici del manifesto, Micaela Bongi e Chiara Cruciati, durante Una vita comunista (sabato 11, ore 20.30 Teatro Palladium).
Lo sviluppo tecnologico non è una linea retta. Delle implicazioni dell’Ia ne parleranno il Collettivo N.i.n.a (Beatrice Gobbo e Simone Renza) con Mema, l’Ai del manifesto (Matteo Bartocci, Guido Vetere, Robert Alexander) durante Intelligenze artificiali: macchine di potere, macchine di comunità (sabato 11, ore 19 Villetta Social Lab). L’Ia si è affacciata anche nelle relazioni, sentimentali e d’amicizia. Dei suoi usi, tra solitudini, fragilità e amori digitali parlano Alessandra Pigliaru e Shendi Veli, del manifesto, in Cuore e algoritmo (domenica 12, ore 18 Villetta Social Lab). L’uso della scienza sui corpi, tra biotecnologia, sperimentazioni postumane e performance artistiche è al centro di Cambiare corpo, tra arte e scienza (venerdì 10, ore 21.45 La Mescita), un dialogo tra Arianna Di Genova e Andrea Capocci, del manifesto.
I corridoi dei palazzi di giustizia, di questure e procure, raccontano la società nelle sue pieghe giudiziarie. Di questi luoghi, tra l’attualità della cronaca nera e i racconti dei romanzi, parlano Mario Di Vito e Guido Caldiron, del manifesto, in Il noir e la nera (sabato 11, ore 21 La Mescita). Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, ed Eleonora Martini, del manifesto, dialogano in Carcere e cantastorie (domenica 12, ore 18.45 La mescita). Di fenomeni underground, musica e culture dai margini parlano Alberto Piccinini e Giuliano Santoro, il manifesto, con Castro X (Ak47) in Dalle controculture alla trap (domenica 12, ore 20 Villetta Social Lab). Durante il pranzo di domenica ci sarà Guido Farinelli, storico dell’alimentazione, con lo spettacolo Forchetta e martello (domenica 12, ore 14 Casetta Rossa), un viaggio tra cibo e lavoro che ha segnato la storia del movimento operaio e contadino. In scena anche Arturo Cirillo e Marche Teatro con Scende giù per Toledo (domenica 12, ore 21 Teatro Palladium), la travolgente invenzione letteraria di Giuseppe Patroni Griffi su un travestito napoletano, emblema di stravaganza e fragilità. Per le vie del quartiere che ospita il festival accompagnano i lettori Francesca Romana Stabile, docente Roma 3 e Claudio D’Aguanno giornalista, durante Alla scoperta di Garbatella (domenica 12, ore 15 Casetta Rossa) passeggiata tra i lotti discutendo di architettura e storia, letteratura e cinema, sport e altro. Anche nei tempi disastrati che viviamo, la satira ha un suo spazio. Zerocalcare, fumettista, e Paola Michelini, attrice, dialogano moderati da Lucrezia Ercolani, il manifesto, durante Ridere alla fine del mondo (domenica 12, ore 19 Teatro Palladium).