Roma, 12 dic. (askanews) – “Ringrazio l’Italia che ha sempre supportato i nostri sforzi per la costruzione delle nostre istituzioni, per gli aiuti umanitari offerti al nostro popolo, le cure mediche ai bambini, per l’addestramento della polizia palestinese e per aver partecipato alla forza di monitoraggio europea al valico di Rafah”: lo ha detto il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), all’inizio del suo intervento ad Atreju. Abu Mazen ha tenuto a rimarcare anche “quella che è stata la postura dell’Italia anche a livello di popolazione, che ha sempre espresso una grande solidarietà a livello umano, soprattutto nei confronti delle sofferenze della nostra gente nella Striscia di Gasa e soprattutto per il sostegno forte, stabile che è stato dato al diritto del nostro popolo di ottenere libertà e autonomia”.
“Noi crediamo che la Palestina possa ottenere la sua indipendenza sui territori definiti dai confini del 1967, con Gerusalemme est come capitale, uno Stato che possa vivere a fianco dello Stato di Israele in piena pace e con rispetto reciproco. Questa è l’unica via per garantire la sicurezza e la stabilità permanente della nostra regione” ha poi detto rimarcando che “gli ultimi eventi hanno dimostrato che l’assenza di uno Stato palestinese non rappresenta soltanto un’ingiustizia storica verso il nostro popolo, ma è anche uno dei motivi dell’instabilità di tutta la regione”, alimentando “il circolo vizioso della violenza”. Poi ha aggiunto: “Auspichiamo con fiducia che l’Italia
possa proseguire verso questo tracciato” per il riconoscimento dello Stato palestinese che “andrebbe a rafforzare il principio dei due Stati e le fondamenta della pace nella regione, andrebbe a rafforzare il concetto di uguaglianza e a diminuire il ricorso alla forza” rimarcando nel suo intervento ad Atreju che “ad oggi sono 160 i paesi” che lo riconoscono, nella “convinzione che questa decisione sia per loro un investimento positivo in quello che è il processo di pace e stabilità del futuro”.

