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martedì, 7 Ottobre, 2025
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Acciaio, piano da Commissione Ue contro sovraccapacità globale

Bruxelles, 7 ott. (askanews) – La Commissione europea ha presentato, oggi a Strasburgo, una proposta legislativa per proteggere il settore siderurgico dell’Ue dall’impatto della sovraccapacità globale, stabilendo una quota ridotta nel volume di importazioni, oltre la quale si applicherà un dazio “proibitivo” del 50%. Si tratta di “un passo fondamentale per garantire la sostenibilità a lungo termine di un settore strategicamente cruciale”, secondo quanto afferma una nota dell’Esecutivo comunitario.

La proposta prevede: 1) una limitazione dei volumi di importazione esenti da dazi a 18,3 milioni di tonnellate all’anno (una riduzione del 47% rispetto ai contingenti per l’acciaio del 2024, pari a 33 milioni di tonnellate); 2) il raddoppio del livello dei dazi, per le importazioni fuori quota, al 50% (rispetto al 25% previsto dalle attuali misure di salvaguardia, che dovevano scadere nel giugno 2026, e che saranno sostituita dalla nuova proposta); 3) il rafforzamento della tracciabilità dei mercati dell’acciaio, per impedire l’elusione dei nuovi dazi.

Nella sua nota, la Commissione sottolinea che la proposta “risponde all’appello dei lavoratori dell’Ue, dell’industria, di diversi Stati membri, dei membri del Parlamento europeo e delle parti interessate a offrire una protezione forte e permanente all’industria siderurgica, al fine di salvaguardare i posti di lavoro nell’Unione e sostenere il settore nei suoi sforzi di decarbonizzazione”.

Presentando la proposta in conferenza stampa questo pomeriggio a Strasburgo, il commissario al Commercio internazionale, Maros Sefcovic, ha ricordato che”l’industria siderurgica dell’Ue è un pilastro dell’economia europea. La sua salute e la sua posizione a livello globale sono essenziali per garantire l’autonomia strategica, comprese le nostre capacità in molti settori, come la difesa e l’automotive. Tuttavia, la sovraccapacità globale, causata da politiche e pratiche non di mercato, sta minacciando la competitività a lungo termine dell’acciaio europeo”.

L’industria siderurgica dell’Ue è il terzo produttore di acciaio al mondo. Impiega direttamente circa 300.000 persone e indirettamente circa 2,5 milioni di posti di lavoro, con siti di produzione di acciaio in oltre 20 Stati membri. Alla crescente sovraccapacità globale, all’aumento delle importazioni di acciaio e alla chiusura dei mercati dei paesi terzi (con nuovi dazi come quelli introdotti dagli Usa), si aggiungono, osserva la nota della Commissione, “le sfide interne che l’industria siderurgica dell’Ue deve affrontare, e in particolare un aumento delle misure restrittive degli scambi nei paesi terzi, elevati costi energetici e di produzione nell’Unione, e una minore domanda interna”.

“In appena un decennio – ha rilevato Sefcovic -, la bilancia commerciale dell’acciaio dell’Ue si è deteriorata drasticamente, passando da un surplus di 11 milioni di tonnellate a un deficit di 10 milioni di tonnellate”. Inoltre, ha continuato, “la produzione di acciaio è in calo, con una perdita di 65 milioni di tonnellate dal 2007, di cui quasi la metà a partire dal 2018. La nostra produzione attuale si attesta a 126 milioni di tonnellate, ma l’utilizzo della capacità produttiva è solo del 67%, ben al di sotto del parametro di riferimento dell’80% di un’industria in salute, e al di sotto dei livelli di redditività”.

In questo settore, nell’Ue, ha aggiunto ancora il commissario, “dal 2018 sono andati persi 30.000 posti di lavoro”, mentre “nel frattempo, altre economie stanno espandendo rapidamente i loro settori siderurgici. Non si tratta più – ha puntualizzato Sefcovic – di un problema che riguarda solo un paese. La crisi globale della sovraccapacità produttiva – ha avvertito – sta raggiungendo livelli critici: si prevede che i 602 milioni di tonnellate (di sovraccapacità a livello mondiale, ndr) del 2024 saliranno a 721 milioni di tonnellate entro il 2027, pari a cinque volte la domanda annuale dell’Ue. Inoltre, i paesi terzi stanno chiudendo i loro mercati, aumentando i dazi (come hanno fatto recentemente gli Usa, ndr) e introducendo misure di salvaguardia, mentre il mercato dell’Ue rimane ampiamente aperto e sottoposto a un’intensa pressione da parte delle importazioni”.

“Per questo motivo, la Commissione sta agendo con decisione”, e questa proposta di regolamento “dovrebbe contribuire a riequilibrare il mercato siderurgico dell’Ue”, con “un nuovo regime di importazioni, che sostituirà l’attuale regime di salvaguardia, che scade il 30 giugno 2026”, ha annunciato il commissario.

Oltre a indicare la nuova quota per le importazioni a dazio zero e i nuovi dazi raddoppiati al 50% quando viene superata la quota, Sefcovic ha precisato che “saranno coperte le importazioni da tutti i paesi terzi, ad eccezione dei nostri partner dello Spazio economico europeo”, ovvero Norvegia, Islanda e Liechtenstein, e ha ricordato i requisiti di tracciabilità, per cui gli importatori avranno l’obbligo di “dichiarare dove l’acciaio è stato fuso e versato”.

“Queste misure – ha sottolineato Sefcovic – sono compatibili con le disposizioni della Wto (l’Organizzazione mondiale del Commercio, ndr) e chiaramente consentite dalle norme vigenti. A differenza di altri, l’Ue – ha concluso il commissario – continua a essere aperta e interagirà in modo trasparente con i partner ai sensi dell’articolo XXVIII del Gatt, offrendo compensazioni”.

Il Gatt è l’Accordo generale sulle tariffe e il commercio, il trattato internazionale firmato nel 1947. Dopo aver ricevuto il mandato dal Consiglio Ue, la Commissione interagirà con i partner commerciali interessati, mediante la procedura prevista dal Gatt, al fine di offrire loro assegnazioni specifiche di quote per paese nell’ambito di questa modifica dei dazi sull’acciaio. In questo quadro, precisa la nota della Commissione, “si terrà conto anche degli interessi di un paese candidato che si trova ad affrontare una situazione di sicurezza eccezionale e immediata, come l’Ucraina, senza compromettere l’efficacia della misura”.

La nota della Commissione riporta anche una dichiarazione della presidente dell’Esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, in cui si rileva che “un settore siderurgico forte e decarbonizzato è fondamentale per la competitività, la sicurezza economica e l’autonomia strategica dell’Unione europea. La sovraccapacità globale – sottolinea von der Leyen – sta danneggiando la nostra industria. Dobbiamo agire ora: esorto il Consiglio Ue e il Parlamento a procedere rapidamente”, approvando la proposta di regolamento presentata oggi. “La Commissione continuerà a collaborare con l’industria per proteggere e creare posti di lavoro di qualità, e con gli Stati membri e i partner globali, anche a livello della Wto, per trovare soluzioni a lungo termine alle sfide comuni”, conclude von der Leyen.

La nota annuncia poi che “la Commissione continuerà a guidare il lavoro internazionale per trovare soluzioni collettive per affrontare efficacemente le cause profonde della sovraccapacità globale, anche nel quadro del Forum globale sull’eccesso di capacità produttiva di acciaio”. Con la misura proposta, l’Esecutivo Ue “invita i paesi che condividono gli stessi principi a collaborare per proteggere le proprie economie dalla sovraccapacità globale, garantendo al contempo le catene di approvvigionamento e aumentando l’accesso reciproco al mercato”.

La proposta di regolamento della Commissione sarà ora soggetta alla procedura legislativa ordinaria, con l’approvazione finale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio Ue (a maggioranza qualificata).