Roma, 25 giu. (askanews) – L’attrice Lea Massari, intensa interprete drammatica per grandi registi come Mario Monicelli, Sergio Leone, Michelangelo Antonioni e Dino Risi ed elegante ed aristocratica protagonista degli sceneggiati in bianco e nero della Rai, è morta all’età di 91 anni nella sua casa di Roma.
La notizia della scomparsa, avvenuta lunedì 23 giugno, è stata diffusa oggi dal “Messaggero” a funerali avvenuti, in forma strettamente privata, nella cattedrale di Sutri (Viterbo), a cui ha fatto seguito la sepoltura nel cimitero comunale, dove la famiglia possiede una cappella. Da più di trent’anni l’attrice si era ritirata dalle scene e dalla vita pubblica.
Nata a Roma il 19 agosto 1933, Lea Massari ha intrapreso giovanissima la carriera artistica, distinguendosi fin dagli esordi per la sua bellezza algida e la profonda sensibilità interpretativa. Tra le sue interpretazioni cinematografiche più celebri, spicca il ruolo di Anna nell’enigmatico “L’avventura” (1960) di Michelangelo Antonioni, film che la consacrò a livello internazionale e la rese un volto iconico della Nouvelle Vague. Ha poi brillato in “Fuga in Francia” (1962) di Alberto Lattuada, dimostrando la sua versatilità in ruoli drammatici. Non meno significative le sue partecipazioni a capolavori come “Le cose della vita” (1970) di Claude Sautet, al fianco di Michel Piccoli, e “Il giardino dei Finzi Contini” (1970) di Vittorio De Sica, dove ha offerto una performance intensa e commovente. Ha lasciato il segno anche in “Cristo si è fermato a Eboli” (1979) di Francesco Rosi, confermando la sua capacità di calarsi in personaggi complessi e sfaccettati.
Parallelamente alla sua brillante carriera cinematografica, Lea Massari ha coltivato un profondo legame con il teatro, dove ha dato prova del suo talento e della sua padronanza scenica. Tra le sue interpretazioni teatrali più apprezzate si ricordano quelle in opere di Luigi Pirandello, Bertolt Brecht e Jean Cocteau, che hanno messo in risalto la sua raffinata dote drammatica e la sua presenza magnetica sul palcoscenico. Fu la prima Rosetta del Rugantino di Garinei e Giovannini. In televisione indimenticabili le sue interpretazioni della Monaca di Monza (I promessi sposi, 1967) e di Anna Karenina (1974), dirette da Sandro Bolchi.