Roma, 27 ott. (askanews) – “C’è una parte di Africa che cerca punti di riferimento in Europa e noi vogliamo essere un ponte tra l’Africa e l’Europa”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sintetizzato così l’obiettivo della missione che da domani lo vedrà, insieme al Titolare dell’Interno Matteo Piantedosi, in Mauritania, Senegal e Niger. Un modo per rafforzare, attraverso iniziative e progetti congiunti, le relazioni politiche in Africa occidentale, la cui stabilità è di importanza strategica per l’Italia.
La regione è infatti caratterizzata da violenza jihadista, difficoltà socio-economiche e instabilità istituzionale, un terreno fertile per innescare dinamiche migratorie e di sicurezza che inevitabilmente si ripercuotono, attraverso Paesi di transito come Libia e Tunisia, sul nostro Paese.
Tant’è, ha spiegato oggi Tajani alla Farnesina, a margine degli Stati generali della Space Economy, che oltre a quelli legati allo sviluppo economico, “affronteremo anche i temi della sicurezza, della lotta al terrorismo e della migrazione”, il tutto nella cornice del Piano Mattei, “che rappresenta un modo moderno di guardare al continente africano non con una mentalità coloniale”. Il fatto che vadano “insieme” in Africa Occidentale “il ministro dell’Interno e il ministro degli Esteri – ha spiegato Tajani – è un segnale di grande attenzione verso tutti quei paesi. L’Italia vuole essere un interlocutore costruttivo e ritengo che ci sia grande spazio per il nostro paese e credo che questi paesi guardino con grande attenzione all’Italia e sperano in un nostro sempre maggior coinvolgimento nei paesi africani”.
In particolare, in Mauritania i due ministri incontreranno il primo ministro Mokhtar Ould Diay, il ministro degli Esteri Mohamed Salem Ould Merzoug, e il ministro dell’Interno Mohamed Ahmed Ould Mohamed Lemine. Tajani e Piantedosi inaugureranno inoltre, l’Ambasciata d’Italia a Nouakchott, aperta nel 2024 per rilanciare le relazioni bilaterali con il Paese.
In Senegal, oltre agli incontri istituzionali con il presidente della Repubblica Bassirou Diomaye Diakhar Faye, il ministro per l’Integrazione africana, gli Affari Esteri Cheikh Niang, e il ministro dell’Interno Mouhamadou Bamba Cissé, Tajani e Piantedosi riuniranno anche tutti gli ambasciatori italiani e degli esperti di sicurezza in Africa e apriranno il Forum imprenditoriale Italia-Senegal. Organizzato dalla Farnesina e dall’Ice, in collaborazione con gli altri partner del Sistema Italia (Cdp, Simest e Sace) e Confindustria Assafrica & Mediterraneo, il Forum riunirà imprese, associazioni del mondo produttivo e Istituzioni dei due Paesi “con l’obiettivo di approfondire opportunità concrete di sviluppo delle relazioni economiche, commerciali ed industriali, con particolare riguardo ai settori dell’agroindustria, delle infrastrutture fisiche e digitali, dell’energia e delle rinnovabili”.
Infine in Niger, la tappa “più delicata” dal punto di vista delle sfide della lotta al terrorismo e all’immigrazione illegale, Tajani e Piantedosi incontreranno il presidente Abdourahamane Tiani, assieme ai ministri degli Esteri Bakary Yaou Sangaré, e dell’Interno Mohamed Boubacar Toumba, oltreché il generale Ivan Cioffi, Comandante del Contingente della Missione Italiana di Supporto in Niger (“Misin”), con cui l’Italia addestra le forze di sicurezza locali nel contrasto al terrorismo e ai traffici illeciti e fornisce supporto alla popolazione civile tramite progetti di cooperazione.La missione in Africa Occidentale di Tajani e Piantedosi, infine, sarà anche occasione per allargare ulteriormente il raggio d’azione diplomatico dell’Italia nell’area, visto che, come annunciato oggi dal ministro degli Esteri, “presto organizzeremo a Roma anche un evento con i paesi dell’Africa subsahariana”.
In Africa Occidentale l’Italia è attiva attraverso l’organizzazione di diverse iniziative politiche: il Vertice Italia-Africa 2024, il coinvolgimento dell’Unione Africana nella Presidenza italiana del G7 nel 2024 e la co-organizzazione del recente evento sul Processo di Aqaba dedicato al contrasto al terrorismo in Africa Occidentale (ottobre 2025). Negli ultimi 10 anni il nostro Paese ha aperto ambasciate in Niger, Guinea, Burkina Faso, Mali e Mauritania. Anche in materia di cooperazione allo sviluppo l’Italia ha esteso il numero di Paesi prioritari in Africa da 11 a 23.
Per quanto riguarda le relaizoni economiche l’Italia è il 19° fornitore e l’8° cliente dell’Africa Occidentale. L’interscambio commerciale è pari 3.424 milioni di euro nel primo semestre del 2025, con un valore dell’export italiano pari a 1.117 milioni di euro, in aumento del 14.2% rispetto allo stesso periodo nel 2024. Gli investimenti diretti esteri italiani in Africa Occidentale nel 2023 hanno raggiunto i 3.769 milioni di euro, con una presenza di oltre 170 imprese nella regione.
Infine, per quanto riguarda le dinamiche dei flussi migratori, nel 2024, sebbene con numeri fortemente ridotti rispetto all’anno precedente, l’Italia è stato – come già nel 2023 – il primo Paese europeo di destinazione dei movimenti migratori irregolari, ricevendo la quasi totalità degli arrivi in Europa attraverso la direttrice del Mediterraneo Centrale. Complessivamente, nel 2024 gli arrivi irregolari totali via mare in Italia sono stati 66.317, in diminuzione del 58% rispetto al 2023. Anche nel 2025 l’Italia si sta confermando quale primo Paese europeo di destinazione dei flussi migratori irregolari, con numeri simili rispetto alla stessa data del 2024 (54.965 arrivi irregolari al 15 ottobre, +1%). Di questi, l’88% sono arrivati dalle coste libiche, con numeri in aumento sia rispetto al 2024 (+46%) che al 2023 (+19%). Di contro, risulta evidente il calo dei flussi provenienti dalle coste tunisine, il 7% del totale, diminuiti del -77% rispetto al 2024 e del -96% rispetto al 2023.

