Tanto tuonò che piovve. Non poteva andare diversamente, le nuvole erano piuttosto gonfie e i segnali non tradivano le attese. Per fortuna siamo muniti di ombrello e non ci bagniamo. Bene che sia così.

Ne avevamo bisogno, dopo un mese di insopportabili secche. Di ogni cosa c’è sempre qualcosa da ridire. La perfezione è una condizione dell’anima, dello spirito, non della realtà. Quindi, anche il Governo Draghi subisce la legge della mancanza. Inevitabile.

Hanno già messo i ferri in acqua, il giorno del giuramento è coinciso anche con la prima seduta del Consiglio dei Ministri. Del resto si deve fare in fretta. Bene, ma in fretta. Non si sa quanto durerà. Propendo a pensare che tra un anno, dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, chiuda i battenti. Non è pensabile infatti, che un governo così composto possa durare più del necessario.

Cosa attenderci? Poche cose, ma immaginiamo ben fatte. Il problema più grosso sarà quello di dare un volto preciso alla spesa relativa ai fondi europei. Lì, non si può sbagliare. Sarebbe un mostruoso delitto. Non a caso Draghi ha fortificato la pattuglia di quelli che, in sintonia con il suo pensiero, si occuperanno di questo tema. In parallelo c’è sempre da risolvere quell’immane problema della pandemia. Quest’ultimo attraverserà ancora molti mesi di quest’anno e, se tutto va bene, dovremmo piegarlo al nostro volere, verso l’inizio dell’autunno.

Le due colonne citate, reggeranno la sorte di altre misure governative. Certo non di portata pari alle stesse, ma, pur sempre dense di capitale importanza. Penso ai problemi della giustizia; al grande problema del lavoro, ricordo solamente che a fine marzo c’è il grande problema dei licenziamenti, della cessazione della cassa covid, dei ristori e via discorrendo; dovrebbe esserci anche il grande tema dell’ambiente con certe riconversione di politiche industriali; la vicenda dei trasporti; e, insomma, partite comunque delicate. Non intendo ovviamente citarne altre, ma ogni i ministero avrà una sua piccola gatta da pelare.

La fortuna vuole che tutti ci guardano con più rispetto, che i mercati non ci metteranno a dura prova, che gli speculatori resteranno fuori gioco. E che, infine, il mondo politico europeo e non solo, guarderà all’Italia con un maggior occhio di riguardo. Lo starter ha dato il via alla corsa, adesso, assisteremo alla tenuta di questi nuovi podisti.