Nel messaggio si rileva come tra il pensiero del filosofo francese e quello del Ponteficie vi siano molti punti di contatto. Particolarmente apprezzata è inoltre l’adesione di Morin al Patto globale per l’educazione lanciato lo scorso anno.
Edgar Morin è stato ed è tuttora un testimone privilegiato «dei profondi e rapidi cambiamenti che il nostro mondo e le nostre società hanno subito e stanno ancora subendo». Lo scrive il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, in un messaggio inviato, a nome di Papa Francesco, al sociologo e filosofo francese, che il prossimo 8 luglio compirà cento anni. Il testo è stato letto da monsignor Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Unesco, durante un evento celebrativo svoltosi nel pomeriggio di venerdì 2, nella sede parigina dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, alla presenza dello stesso Morin, che ha tenuto una conferenza.
L’intellettuale francese, si legge nel telegramma, è stato capace di analizzare, «con il necessario senno di poi, il significato» dei cambiamenti sociali, «di far emergere le speranze e anche di mettere in guardia dai rischi e dai pericoli». Davanti ai progressi della scienza e della tecnologia, con le grandi possibilità che «offrono all’umanità», Morin ha sottolineato «la necessità di compiere un progresso morale e intellettuale per evitare le catastrofi».
A questo proposito, scrive il segretario di Stato, «la coscienza di un destino comune per l’umanità, un destino fragile e minacciato, ha attirato tutta la sua attenzione, promuovendo la necessità di un processo di civilizzazione volto a mettere al centro l’uomo e non il potere del denaro». Il porporato ricorda che Morin ha partecipato a numerosi incontri con intellettuali e personalità politiche e della società civile con lo scopo di «promuovere la cooperazione tra i popoli, costruire una società più giusta e umana, e rinnovare la democrazia». In questo senso, ha sottolineato «la necessità di riscoprire, tra di noi e nelle nostre città, uno spirito di solidarietà, convivialità e fraternità, favorendo atteggiamenti di accoglienza e di apertura».
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