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sabato, 28 Giugno, 2025
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Al Pride di Budapest anche Pd, M5s, +Europa e Calenda. Schlein: non si può vietare l’amore per legge

Roma, 28 giu. (askanews) – Al Pride che si tiene oggi a Budapest nonostante il divieto del governo del primo ministro Viktor Orban partecipano anche la segretaria del Pd Elly Schlein, il leader di Azione, Carlo Calenda, una delegazione del M5S e di +Europa. “Siamo qui al Pride Budapest per difendere la libertà e la democrazia. Siamo qui per esprimere piena solidarietà al popolo ungherese e alla comunità LGBTQIA+. Siamo qui per affermare che nella nostra Unione Europea, quando si colpiscono i diritti di qualcuno, si colpiscono i diritti di tutte e tutti noi. Siamo qui per dire che non si può vietare l’amore per legge. Non si può cancellare la nostra differenza per legge. Non si può cancellare l’identità di genere. Non si possono cancellare i nostri corpi perché esistono. E oggi li stringeremo così forte insieme, che gli odiatori non passeranno. No pasaran!”. Così su Facebook la segretaria del Pd Elly Schlein, postando anche alcune foto con in componenti della delegazione del Pd nella capitale ungherese. La delegazione del Pd con la segretaria Elly Schlein è arrivata a Budapest per il Pride e sta incontrando gli italiani che sono in piazza, i rappresentanti di Arcigay e tante altre associazioni. Nella delegazione, ci sono: Alessandro Zan, Annalisa Corrado, Cecilia Strada, Brando Benifei e tanti consiglieri comunali e regionali.

“Oggi sono a Budapest per ribadire che vietare un Pride in uno Stato membro dell’Ue è inaccettabile. La libertà di manifestare è un diritto fondamentale e l’Unione europea ha il dovere di agire contro il divieto imposto da Orban. La Commissione europea deve fare di più: le parole di circostanza non bastano di fronte a una deriva autoritaria che colpisce i diritti e le libertà di tutti. Se oggi si può vietare un Pride senza conseguenze, domani potrà accadere altrove. Magari in Italia, dove Giorgia Meloni sembra seguire passo passo il manuale Orban”. Così Alessandro Zan, europarlamentare e responsabile Diritti nella segreteria del Partito Democratico.

“Per un liberale la cosa più importante sono i diritti individuali, il diritto di scegliere chi amare e manifestare. Oggi questi diritti sono a rischio. E oggi siamo a Budapest per protestare sul fatto che l’Ungheria di Orban non è più uno stato europeo, compra energia da Putin, mette il veto sulle sanzioni contor la Russia, limita la libertà della magistratura. Questo non è accettabile”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda, il quale si trova a Budapest per la manifestazione del Pride proibito dal premier ungherese, insieme al vicecapogruppo vicario alla Camera e segretario regionale Lombardia, Fabrizio Benzoni, la deputata Giulia Pastorella e la vicesegretaria del partito Francesca Scarpato.

“Per un liberare bisogna dire con grande chiarezza che o ci si riconosce nei valori europei o si va fuori dall’Europa perché noi abbiamo dato un sacco di soldi all’Ungheria e non possiamo avere in Europa una quinta colonna di Putin”, ha sottolineato Calenda, che per l’occasione ha posato anche in una foto con Schlein.

“Quest’anno, il governo ungherese ha vietato il Budapest Pride, dopo anni di intensificazione delle restrizioni alla libertà. Il divieto non è solo un attacco a una comunità, ma un attacco alle libertà personali, alla riunione pacifica e ai valori europei. Questo è un attacco alla libertà che rappresentiamo. Il silenzio non è un’opzione, oggi siamo in piazza al fianco di Momentum e del popolo ungherese per difendere tutte le libertà di cui tutti parliamo”,scrivono in una nota il segretario di Più Europa Riccardo Magi e il presidente Matteo Hallissey, che guida la delegazione di +E al Pride di Budapest.

“Le libertà civili non sono nazionali, sono europee. Quando i diritti vengono smantellati in un paese dell’UE, l’intera Unione si indebolisce”, concludono.