Roma, 8 set. (askanews) – “In troppe aree del pianeta, l’istruzione rimane un diritto negato, nonostante il suo formale riconoscimento, e anche nelle stesse società più avanzate resistono forme di esclusione dall’accesso alla lettura, alla scrittura, al far di conto. Analfabetismo è spesso sinonimo di povertà”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione in occasione della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, istituita quasi sessanta anni fa dall’Unesco.
“Con la Repubblica, in Italia, l’analfabetismo tradizionale è stato in gran parte superato, in aderenza al dettato della nostra Costituzione. Continua però a preoccupare l’elevata incidenza dell’analfabetismo funzionale, che coinvolge un terzo della popolazione adulta: persone che hanno imparato a leggere e scrivere, e tuttavia non riescono a usare le informazioni in modo efficace nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, nella società. E allarma la presenza di fasce di analfabetismo tra la popolazione immigrata. A questo si aggiungono le sfide rappresentate dalla digitalizzazione, che spostano la fruizione di contenuti e la stessa pratica dei diritti su nuove piattaforme, con il rischio di nuove disuguaglianze ed esclusioni”, aggiunge.
“Il tema scelto quest’anno per la Giornata è, opportunamente, ‘Promuovere l’alfabetizzazione nell’era digitale’ e ci invita a rivedere il significato stesso di alfabetizzazione. Un cammino che, ormai, non abbraccia solo le competenze linguistiche, ma anche quelle digitali, indispensabili per affrontare le grandi trasformazioni in atto. Si tratta di una condizione essenziale per esercitare i propri diritti e per consentire lo sviluppo di un pensiero critico e autonomo contribuendo, consapevolmente, alla costruzione di una società più equa, aperta e solidale”, conclude il capo dello Stato.