Roma, 30 lug. (askanews) – La situazione a Gaza è “intollerabile” e quello che viene definito un errore appare piuttosto come “ostinazione ad uccidere indiscriminitamente”. L’allarme di Sergio Mattarella non potrebbe essere più forte per quanto accade in Medioriente. Non cita nè il governo Nethanyau nè il tema del riconoscimento dello Stato palestinese ma il Presidente della Repubblica ricorda di aver già definito “disumano ridurre alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani” in occasione del discorso per la Festa della Repubblica. Lì per la prima volta il capo dello Stato ha esplicitato alcune delle responsabilità del governo israeliano: “è grave l’occupazione abusiva, violenta, di territori attribuiti all’Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania”.
Ma da quel primo giugno se possibile la situazione è peggiorata: “Sembra che sia stata scelta la strada della guerra continua e ovunque, dimenticando che la guerra suscita nuove schiere avverse, nuovi reclutamenti di nemici, indotti anche dal risentimento, dalla frustrazione, dalla disperazione”, osserva Mattarella che non manca di sottolineare come sia altrettanto grave “l’antisemitismo, che si alimenta anche di stupidità”. E però in quelli che vengono definiti “errori” da parte dell’esercito israeliano, come il bombardamento della Chiesa della Sacra Famiglia, o quelli su ospedali e medici, bambini in fila per l’acqua, famiglie affamate in fila per il cibo, richiamano alla mente la massima di Sant’Agostino, errare è umano ma perseverare è diabolico: “E’ difficile – infatti osserva il Presidente – vedere una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere indiscriminatamente”.
Sempre attento a non travalicare il suo ruolo, come ha ripetuto anche in questo consueto incontro con l’associazione della stampa parlamentare per la cerimonia del Ventaglio, Mattarella non ha replicato agli attacchi russi che lo indicano tra le persone “russofobe”. L’analisi del capo dello Stato è più ampia a proposito della politica di Mosca: “L’aggressione all’Ucraina ha cambiato la storia dell’Europa” tanto che “i Paesi dell’Unione e della Nato che, insieme alla Russia, si affacciano sul Mar Baltico nutrono la grave preoccupazione che la Russia, dopo quella all’Ucraina, coltivi il proposito di altre, nuove iniziative di aggressione”.
La preoccupazione di Mattarella è per il cambiamento dei rapporti multilaterali che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, fin dalla fine seconda guerra mondiale, quelli che hanno garantito un lungo periodo di pace in Europa: “Oggi molti protagonisti della vita internazionale aspirano a essere temuti più che stimati e ammirati”, annota con amarezza e “questa scelta può, forse, produrre qualche vantaggio nell’immediato ma colpisce, incrina ampiamente e forse azzera, per il futuro, fiducia, prestigio, autorevolezza; e, quindi, stabile ed effettiva influenza nella comunità internazionale”. Il capo dello Stato invita quindi a ricordare la lezione della storia mentre avanza “la tendenza di accantonare l’irrinunziabile centralità del multilateralismo” con “il tentativo di screditare e demolire il ruolo dell’ONU, dei suoi Organismi, delle sue Agenzie”. Ma davvero “il mondo sarebbe stato migliore senza l’ONU?”. Insomma “nella comunità internazionale vi è chi appare distratto, inconsapevole. Vi è chi si dedica a guerre di conquista territoriale, a prove di forza, a perseguire il dominio sui propri vicini”, proprio come accadeva più di un secolo fa, ma “la direzione giusta non può essere quella di tornare indietro” ad un mondo in perenne conflitto”, avverte. Per Mattarella è dunque “urgente” ripristinare quell’equilibrio che si è rotto nel 2022 con la guerra in Ucraina e per farlo occorre che anche l’Unione europea abbia una propria voce con una politica estera e di difesa comune ed efficace.
Dal punto di vista del lavoro sulla sicurezza il Presidente della Repubblica invita quindi a non trascurare quanto si sta facendo da parte dell’Ue sul fronte degli accordi commerciali: Ceta, Mercosur, accordi con Giappone e India, si tratta di una rete di collaborazioni commerciali tra le quali rientra anche il riavvicinamento con la Gran Bretagna, che “presidiano la pace” e che rappresentano un modello” alternativo alla contrapposizione economica”, (leggi i dazi).
Nell’incontro con la stampa parlamentare Mattarella ha poi rinnovato il suo monito alla libertà di informazione che svolge un ruolo fondamentale “per la salute della democrazia”. “E’ la funzione vitale del giornalismo come ‘cane da guardia’ contro le tentazioni degli eccessi del potere, riconosciuta dalla stessa Corte Europea di Giustizia”, ha ricordato. E tornando a Gaza ha aggiunto che “i giornalisti uccisi in questa come in altre guerre sono martiri della causa della libertà di informazione”.