Roma, 4 mag. (askanews) – “In merito alla vicenda della scuola paritaria della provincia di Treviso, che avrebbe portato i propri alunni a pregare in una moschea, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto precisa che si tratta di una scuola non statale, iscritta alla Federazione Italiana Scuole Materne. Pur in attesa che si definiscano meglio i dettagli dell’accaduto, su incarico degli uffici centrali del Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’USR per il Veneto ha avviato gli opportuni approfondimenti, tesi in particolare a verificare se siano state rispettate, tra l’altro, le norme sulla parità scolastica”. Lo scrive in una nota l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto. “Si ricorda che anche per questa istituzione, come per tutte le scuole statali e paritarie, vigono le regole dell’autonomia scolastica, da cui discende la necessità di dotarsi del proprio progetto educativo, specifico, autonomo e condiviso con le famiglie. A questo progetto educativo le insegnanti e il coordinatore scolastico devono attenersi, come richiesto dalla Legge n. 62/2000 sulla parità scolastica, per ogni tipo di attività progettuale”.

Alunni veneti in preghiera in moschea? Il Ministero affida verifiche
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