Come ha ricordato Veltroni (sul Corriere di qualche giorno fa) all’origine del declino imperiale di Roma, oltre alle calate dei barbari (così simili a quelli odierni) ci fu una “questione climatica” che in pochi anni devastò il tessuto economico e sociale in maniera irreversibile. Guerre, carestie, epidemie di peste e colera. Che il clima sia impazzito, ce ne siamo accorti anche questa estate, con continue ondate di calore accompagnate da fenomeni meteorologici estremi, come se l’Italia fosse la Florida. A questa crisi ambientale non si può dare una risposta “sovranista” (prima i boschi italiani). anche se i summit mondiali sull’ambiente (almeno da Rio de Janeiro 1992) hanno lasciato solo promesse di “emissioni zero” entro il 2020 (cioè domani), il clima è il problema più globale che esista ed è strettamente collegato al fenomeno migratorio. I principali leader mondiali, forse con l’eccezione di Macron, dimostrano una limitata visione ambientalista. Eppure è indubbio il successo elettorale dei Verdi alle ultime elezioni europee (con un forte elettorato under 30). Sulla questione dei consumi, non si tratta di consumare di più (non credo fosse questa l’intenzione) ma di consumare “meglio” (come dice anche il Papà nella Laudato Si) in modo cioè da ridurre le emissioni di CO2. Ad esempio, mangiando meno carne, non sprecando l’acqua, scegliendo i viaggi in treno rispetto all’automobile (quando è possibile). Una responsabilità precisa, infine, ce l’hanno anche i media. Discutere meno di 42 migranti a bordo di una nave (che c’entra Richard Gere) e più di soluzioni globali che mettano in sicurezza la vita sul nostro Pianeta.

Ambiente, una questione globale (non sovranista)
Il nostro pianeta potrà salvarsi davvero solo con un piano di riconversione ecologica dell’economia
Articolo precedente
Articolo successivo
ARTICOLI DI OGGI
Leighton dava fastidio, per questo l’«internazionale nera» voleva farlo fuori
Tre giorni prima dell’attentato del 6 ottobre, Bernardo Leigthon aveva partecipato a un convegno organizzato dai giovani dc di...
L’europeismo democratico cristiano inconciliabile con quello di marca neofascista
Dopo la guerra, l’idea d’Europa divenne il campo di prova di due concezioni politiche radicalmente diverse. Da un lato,...
Dov’è finito il federatore Onorato?
Eravamo molto curiosi di conoscere il peso politico, reale e non virtuale, della neonata “casa riformista” studiata, pianificata e...