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venerdì, 4 Luglio, 2025
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Assopetroli: transizione energia sia realistica e non ideologica

Roma, 4 lug. (askanews) – “La transizione energetica non andrà dritta. Avrà un percorso più articolato. Meglio accettarlo e impegnarsi seriamente per governare con razionalità, piuttosto che inseguire illusioni”. Lo ha affermato il presidente di Assopetroli-Assoenergia, Andrea Rossetti, che in apertura dell’assemblea generale 2025, che si è svolta ieri a Palazzo Wedekind a Roma, ha richiamato la necessità di un approccio realistico e non ideologico.

Rossetti ha messo in guardia contro il rischio di una transizione energetica imposta dall’alto, sottolineando come “le politiche europee, pur appellandosi alla neutralità tecnologica, la tradiscono nei fatti”, rivelandosi “spesso inefficaci, o persino controproducenti”. Da qui, riporta un comunicato, la rivendicazione del ruolo strategico della filiera rappresentata da Assopetroli-Assoenergia.

“Investire in questa filiera è prudente, diligente, necessario. È parte essenziale della transizione possibile, che è diversa da quella sognata”, ha osservato Marco Minniti, presidente della Fondazione Med-Or, che ha offerto una lettura geopolitica della transizione energetica nel contesto del nuovo disordine globale. Secondo Minniti, “Il futuro dell’Italia e dell’Europa si gioca in Africa. Il Green Deal deve funzionare davvero, perché quei Paesi detengono oggi pezzi fondamentali non solo per le risorse energetiche, ma anche per il futuro tecnologico, a cominciare dalle terre rare. Non possiamo ignorare quello che sta accadendo, perché la tensione ci riguarda direttamente dal punto di vista energetico: da quando abbiamo dovuto diversificare la nostra dipendenza dalla Russia, ci siamo rivolti proprio all’Africa”.

Nel primo panel di discussione, moderato da Gabriele Masini, direttore di Staffetta Quotidiana, Alberto Clô, economista ed ex Ministro dell’Industria, ha proposto una riflessione critica sulla transizione energetica, mettendo in evidenza la sua natura non lineare e l’urgenza di rivedere il Green Deal europeo alla luce della sicurezza energetica e dei costi.

Lapo Pistelli, Direttore Relazioni Internazionali di Eni, ha sottolineato l’incoerenza delle attuali normative europee sui biocarburanti e la necessità di una strategia industriale fondata sulla neutralità tecnologica. Salvatore Carollo, si legge, esperto di mercati petroliferi, ha evidenziato gli effetti paradossali delle politiche ambientali occidentali, che hanno penalizzato la raffinazione senza ridurre l’inquinamento globale. Saverio Gaboardi, Presidente del Cluster Lombardo della Mobilità, ha portato il punto di vista dei territori, denunciando l’esclusione di tecnologie mature e competitive dalle attuali strategie europee.

Ha chiuso i lavori un secondo panel istituzionale, dedicato al ruolo della politica nel conciliare obiettivi climatici, economici e sociali. La discussione ha toccato i ritardi nella decarbonizzazione dei settori chiave, le sfide dell’elettrificazione e il bisogno urgente di realismo politico e tecnologico per una transizione realmente sostenibile.

Ai lavori sono intervenuti Paolo Borchia (Capo Delegazione Lega al Parlamento Europeo, Gruppo Patrioti per l’Europa); Nicola Procaccini (Eurodeputato FdI, Copresidente Gruppo ECR); Dario Nardella (Eurodeputato PD, Gruppo S&D); Silvia Fregolent (Senatrice e Responsabile Ambiente Italia Viva); Ettore Rosato (Deputato e Vicesegretario Azione); Luca Squeri (Deputato e Responsabile Energia Forza Italia).